La Gazzetta dello Sport (A. Pugliese) – Prima l’esultanza a fine gara, poi il post su Instagram che riprende quel momento lì. La mano destra che fa il segno della pistola puntata sulla tempia e quella sinistra a tapparsi la bocca. Il gol di ieri per Romelu Lukaku va molto oltre il semplice pareggio, è l’occasione per tornare su un tema che gli sta particolarmente a cuore: la Repubblica Democratica del Congo e la denuncia per il genocidio che si sta consumando nella sua nazione d’origine, la guerra civile tra l’esercito governativo e i ribelli dell’M23. “Free Congo DR, stop the genocide” il testo del suo post. Senza girarci troppo intorno, diretto al tema.

E di Lukaku ieri Daniele De Rossi ha detto: “Romelu è tra gli 8-10 centravanti più forti del mondo. In testa c’è Haaland, ma lui è nel gruppo. Al di là del gol, c’è la prestazione. È uno che a 19 anni aveva già 100 gol in Premier. Lui deve riuscire a fare gol anche con l’uomo addosso, come gli è riuscito qui. È chiaro che non mi accontento, né con lui né con Dybala. Sono due campioni e dai campioni chiedo sempre qualcosa in più“.

Infine la partita: “Non faccio fuochi d’artificio per il pari, ma il livello è alto, il Feyenoord viene dalla Champions. Un pareggio non mi fa tornare a casa triste“. Anche perché giovedì ci sarannoi 65mila dell’Olimpico a soffiare alle spalle sue e della Roma.