Corriere dello Sport (J. Aliprandi) – I clamorosi errori di Anthony Taylor che hanno condizionato la finale di Europa League, quindi la sconfitta della Roma ai rigori contro il Siviglia, non hanno ammorbidito l’Uefa sulla squalifica di José Mourinho. Il massimo organo calcistico europeo ha quindi respinto il ricorso del club giallorosso e confermato le quattro giornate di stop da scontare nella prossima edizione di Europa League.

Lo Special One sarà quindi costretto ad assistere dalla tribuna (o dal pullman, come ha fatto in un paio di occasioni nelle squalifiche in campionato) a quattro delle sei partite del girone della Roma nel torneo per “aver rivolto un linguaggio offensivo a un ufficiale di gara”, si legge nel comunicato Uefa. Confermata anche la chiusura parziale dell’Olimpico nella prima partita.

Taylor è stato invece confermato tra gli arbitri elite europei nonostante una finale diretta nel peggior modo possibile. Le mancate espulsioni di Rakitic e Lamela (poi rigorista), quel calcio di rigore assegnato al Siviglia e poi giustamente tolto dal Var, e un penalty non fischiato alla Roma nel secondo tempo per il fallo di mano in area di Fernando.

Non sviste, ma clamorosi erroriche hanno chiaramente indirizzato il corso della finale europea: “L’arbitro sembrava spagnolo”, la prima critica di Mourinho nelle interviste post partita. Poi invece il duro sfogo nel tunnel dello stadio di Budapest uno volta incrociato l’arbitro: “Vergogna, sei una fottuta disgrazia. Anche Rosetti è stato capace di dire che non era rigore, ma tu non lo sei stato (riferendosi al rigore assegnato al Siviglia)”. Quattro giornate di squalifica per lo sfogo del tecnico alla fine di una finale compromessa dall’arbitro.

E al di là del ricorso presentato dopo la sentenza, il club non si è fatto sentire pubblicamente con i dirigenti e per questo motivo Mou anche dopo la finale, in conferenza stampa, era andato giù pesante anche con i suoi: “Voglio rimanere, però i miei giocatori meritano di più e anche io merito di più. Sono un pochino stanco di essere allenatore, uomo di comunicazione, di essere la faccia che dice che siamo stati derubati. Sono un pochino stanco di essere così tanto”. Parole inequivocabili e che il tecnico spera che possano portare a un maggiore supporto – anche mediatico – nella nuova stagione.

Sta di fatto che la Roma dovrà fare a meno del suo tecnico non solo nelle prime due giornate di campionato – la squalifica di dieci giorni per le sue parole su Chiffi -, ma anche nelle prime quattro di Europa League. Mou non ci sta, per questo dopo la sentenza aveva deciso di rinunciare a far parte del Football Board dell’Uefa: “Le condizioni in cui credevo così fortemente quando sono entrato non ci sono più e ho sentito l’obbligo di prendere questa decisione”. Non poteva essere altrimenti dopo il danno in finale e la beffa della squalifica.