L’Aeroplanino che spauracchio per la Lazio

Corriere dello Sport – Se da una parte il nome di Lulic rimanda inevitabilmente al successo i tifosi biancocelesti a quello “storico” trionfo in Coppa Italia, quello di Vincenzo Montella non può che rievocare dolci ricordi alla frangia giallorossa della Capitale. L’attaccante nato a Pomigliano d’Arco è il quarto marcatore all time nella storia dei derby romani con otto centri. Indelebile nella memoria dei tifosi il poker – l’unico a segnare quattro gol nella stracittadina romana – calato nello storico 5-1 del 10 marzo 2002, così come la rete nel ritorno della semifinale di Coppa Italia che portò i giallorossi all’ultimo atto del torneo nazionale.

GLI ESORDI – Montella si trasferisce giovanissimo – appena 14 anni – nel vivaio dell’Empoli, una delle migliori fucine di talenti in Italia. Con i toscani esordisce in Serie C1 nel 1990 e resterà in azzurro per cinque stagioni giocando prima e venendo allenato poi da Luciano Spalletti. Nel 1995 arriva il trasferimento al Genoa: con il Grifone l’attaccante campano inventa l’aeroplanino dopo uno dei 21 gol siglati nel campionato di Serie B e, soprattutto, conquista a Wembley il suo primo (e resterà unico) trofeo internazionale alzando la Coppa Anglo-Italiana dopo aver battuto per 5-2 il Port Vale, segnando peraltro uno splendido gol in mezza girata. La stagione seguente Montella resta a Genova, ma cambia sponda passando alla Sampdoria che sborsa 8,5 miliardi all’Empoli. A dimostrazione dell’attrazione tra l’Aeroplanino e i derby, l’esordio in maglia blucerchiata avviene proprio in una sfida di Coppa Italia contro il Genoa: Montella si presenta ai nuovi tifosi infliggendo una doppietta pesantissima alla sua ex squadra. Le prime due stagioni con i doriani sono semplicemente da incorniciare: 42 gol in 61 partite, mai un esordiente nella storia del massimo campionato era stato così prolifico. Nel terzo anno viene fermato da un infortunio, ma riesce comunque a incamerare 12 gol che gli valgono due chiamate: quella nella nazionale azzurra e, soprattutto, quella della Roma.

I TRASCORSI A ROMA – Nell’estate del 1999 il club allenato da Fabio Capello investe 45 miliardi di lire per acquistare Montella. Se nella prima stagione gioca con regolarità – segnando 18 reti in 31 partite – l’anno seguente l’arrivo di Batistuta lo fa retrocedere nelle gerarchie del tecnico friulano con malumori tra i due neanche troppo velati. Il 17 giugno del 2001, tuttavia, Montella è uno dei protagonisti (con un gol) nel 3-1 col quale la Roma supera il Parma all’Olimpico mettendo così il sigillo sul terzo scudetto giallorosso. Montella mette lo zampino anche nel tabellino della finale di Supercoppa italiana vinta per 3-0 contro la Fiorentina in quello che è anche l’ultimo trofeo alzato da calciatore. L’Aeroplanino continuerà a volare all’Olimpico fino al gennaio del 2007. Vi ritornerà nella stagione 2008-2009 dopo la fugace avventura con il Fulham e il breve ritorno di fiamma con la Sampdoria. Alla fine il bilancio del Montella giallorosso recita 83 gol spalmati in 192 partite.

I DERBY – Un rapporto senza dubbio speciale è quello che lega Montella al derby romano. Già dal primo, disputato il 21 novembre 1999 quando l’attaccante campano, assieme a Delvecchio, firma la doppietta per il 4-1 finale. Dopo un altro gol nel 2000 in una sfida stavolta persa (1- 2), arriva lo storico poker nel marzo del 2002: una notte in cui l’Aeroplanino fece impazzire la difesa biancoceleste segnando in tutti modi con quattro gol che valgono l’ingresso nella storia della stracittadina. Meno roboante, decisamente più facile nella realizzazione, ma non certo meno importante è stato il gol nella semifinale di ritorno di Coppa Italia del 16 aprile 2003 grazie al quale la Roma staccò il pass per la finale, poi persa col Milan fresco campione d’Europa. I giallorossi si aggiudicarono anche il derby di andata per 2-1 grazie ai gol di Cassano ed Emerson, mentre al ritorno il facile tap-in di Montella dopo il colpo di testa di Samuel mal trattenuto da Marchegiani soffocò le mire di rimonta laziali. Anche per i gol nel derby – dietro solo a Da Costa, Totti e Delvecchio – ma non soltanto per quelli, il 22 luglio del 2013 la Roma ha deciso di includere Montella nella Hall of Fame del club.

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