La Roma ha ritrovato Smalling, adesso la difesa ha il leader che Mourinho cercava

Corriere della Sera (G. Piacentini) – Il terzo 1-0 consecutivo della Roma, ottenuto in Olanda contro il Vitesse nella partita di ’andata degli ottavi di finale di Conference League, restituisce a José Mourinho alcune certezze: innanzitutto, come ha sottolineato lo stesso tecnico, la squadra giallorossa ha una maggiore consapevolezza dei propri mezzi; poi, la squadra ha raggiunto una maggiore solidità difensiva, che è la base su cui Mourinho, di solito, costruisce le proprie squadre.

In Olanda, bisogna ammetterlo, il numero zero alla casella dei gol incassati è stato anche un po’ “fortunato”: Rui Patricio è stato autore di una gran parata su Openda, all’inizio, ma anche di un errore che poteva costare molto caro: ha mantenuto la porta inviolata più per l’errore di un avversario che per una ferrea attenzione difensiva.

Nell’ultimo periodo, però, c’è stata una vera e propria inversione di tendenza. Quello con il Vitesse è stato il quindicesimo clean sheet stagionale, il terzo consecutivo, il quinto nel 2022. Buona parte del merito è proprio del portiere, che ha aggiunto leadership e personalità alla difesa e, nonostante qualche errore, il suo rendimento si può considerare più che positivo: c’è ancora tempo, per lui, per battere il record di 23 partite con la porta inviolata stabilito nella stagione 2017-2018 con la maglia dello Sporting.


È cresciuto anche il rendimento della difesa, ormai stabilmente schierata con i tre centrali. Il leader del reparto è senza dubbio
Chris Smalling e non può essere un caso che le cose siano cominciate a migliorare da quando l’inglese è rientrato in pianta stabile nella formazione titolare. Dal 21 novembre, giorno del suo ritorno dopo l’infortunio muscolare, quella con il Vitesse è stata la quarta gara in cui non è partito dall’inizio (la prima in cui è entrato dalla panchina).

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