Corriere dello Sport (U. Trani) – L’inchino di Mancini alla Sud, dopo la sua rete, al minuto 42, per riprendersi il derby dopo due anni. Il capitano aggiunto, a rischio sostituzione all’inizio partita, è il simbolo della Roma di questa stagione. Fedelissimo di Mourinho prima e di De Rossi adesso. Rendimento sempre al top. Gianluca offre la sua prima rete contro la Lazio alla curva, Friedkin junior stringe forte il pugno alla fine del lungo recupero, festeggia proprio come fa De Rossi quando esulta per il risultato conquistato. Gli succede spesso da quando è sulla panchina giallorossa. Sono 26 punti in 11 partite di campionato (media di 2,36 a match), compreso questo primo derby da allenatore.

Il gol di Mancini pesa in classifica: la Roma resta quinta e quindi in corsa per la Champions. E interrompe il digiuno contro i biancocelesti, il più lungo di sempre, dalla punizione di Pellegrini del 20 marzo 2022 per chiudere il 3-0. Gianluca dopo 452 minuti, insomma. Ritardo mai visto. Il precedente record negativo dal 1994 (3-0 anche in quel caso), dal gol di Fonseca a quello di Balbo (1-1, 1997): 434 minuti. Il derby lo decide il titolarissimo della difesa.
Ma il successo è la conferma di quanto la rosa giallorossa, quando è al completo, può permettere a Daniele di scegliere la migliore soluzione tattica per ogni partita, con l’interprete giusto al momento giusto. E nel ruolo giusto.

De Rossi, dunque, ha vinto e fatto la differenza. Da stratega più che da motivatore. Basta andare a vedere come ha utilizzato i suoi interpreti. In partenza ha cambiato cinque giocatori di movimento, cioè mezza squadra diversa dopo il pari di Lecce: dentro Celik, Lorente, Pellegrini, El Shaarawy e Dybala. Pellegrini si è spesso abbassato, alternandosi con Dybala. Quando è entrato Spinazzola per El Shaarawy, prima sostituzione, Daniele ha avanzato Angeliño. La vera svolta, però, al minuto 79: Smalling per lo spagnolo e Abraham per Dybala per affiancare Lukaku.