Il Messaggero (S. Carina) – Nessun miracolo. La Roma vince a Torino con Paredes e Saelemaekers, ma la Juve passa a Venezia 3-2, mantenendo il punto di vantaggio e qualificandosi alla Champions. L’illusione dura 13 minuti nel primo tempo e 18 nel secondo, quando il rigore di Locatelli chiude la partita. Finire quinti in Europa League, ad un punto dalla Champions, resta comunque un mezzo miracolo per Claudio Ranieri.

Diverso il discorso per i Friedkin. Dopo gli investimenti estivi, la Roma resta fuori dall’Europa che conta per il settimo anno consecutivo, compromettendo i bilanci e le restrizioni dei settlement agreement.

Fabregas è il candidato forte per sostituire Ranieri, con Gasperini più indietro. L’attenzione è rivolta al tecnico spagnolo e a come liberarlo dal Como. Per evitare di ripetere gli errori del passato, la Roma deve porsi domande cruciali: Ghisolfi è l’uomo giusto per costruire la squadra? Ranieri, nella nuova veste di consigliere, è sufficiente o serve altro a livello dirigenziale? Il nuovo allenatore, Fabregas o meno, avrà carta bianca o dovrà affrontare un tira e molla continuo come De Rossi la scorsa estate?

La Roma chiude il campionato a 69 punti, finalmente smarcandosi da quota 63. Ad un passo dalla coppa, ma la storia si ripete: lo scorso anno sesti con cinque posti disponibili, quest’anno quinti con quattro. Per una Roma da vertice, serve ben altro.