Il piano nuovo stadio: 582 milioni di spese e ricavi di 60 all’anno

La Gazzetta dello Sport (M. Cecchini) – Decine e decine di pagine filtrate dagli uffici del Comune. Quanto basta perché il progetto per il nuovo stadio della Roma, che sorgerà a Pietralata, abbia le potenzialità per diventare un romanzo e non un semplice articolo. Lo studio di fattibilità che il club giallorosso ha presentato, infatti, è una miniera di informazioni, che da oggi cominceranno il vero e proprio iter amministrativo.

Il Dipartimento programmatico attività urbanistiche, infatti, indirà la Conferenza dei Servizi, che si svolgerà in maniera asincrona, cioè in tempi separati a seconda dei settori interessati. Il tutto per concludersi con la dichiarazione di Pubblico Interesse da parte del Comune metà gennaio 2023. Anche se questo nei documenti non è specificato, si spera di porre la prima pietra a fine 2024 per concludere l’opera nel 2027, anno del centenario della Roma.

Nello studio si legge come l’area interessata sarà pari a 160 mila mq, con la richiesta di concessione dell’area per 90 anni, stesso periodo del piano economico-finanziario predisposto dai Friedkin. La proprietà avrà un fabbisogno finanziario complessivo pari a 582,1 milioni, di cui 537,2 (Iva compresa) andranno per l’impianto propriamente detto. A parte, altri 87,6 milioni andranno per oneri aggiuntivi (sicurezza, urbanizzazione, costruzione e consulenze).

Lo stadio avrà una capienza complessiva di 55.000 posti, estendibili a 62.000 per specifici eventi. Di questi, 5.500 andranno ai tifosi vip ai vari livelli. All’esterno ci saranno 4.400 parcheggi riservati alle auto e 10.000 stalli destinati a motorini e biciclette. Comunque, grazie alle 4 fermate della metropolitana poco distanti, si prevede che oltre il 50 per cento degli spettatori utilizzeranno i mezzi pubblici.

Come ritorni economici, si stima un impatto di 4 miliardi in dieci anni per Roma, il Lazio e l’Italia, di cui 1,7 miliardi per le imprese, con la creazione di 2500 nuovi posti di lavoro. Per la Roma, invece, si punta a un aumento di ricavi dal terzo anno in poi, partendo da 51,7 milioni per arrivare a 69,8 milioni il decimo anno, la maggior parte dei quali provenienti da ticketing (13-18), sponsorizzazioni (10-13,8) e vendita dei “diritti sul nome” (10,1-13,7).

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