I 100 passi

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As Roma Match Program (T.Riccardi) – La notizia è questa: se Francesco Totti dovesse scendere in campo contro l’Austria Vienna raggiungerebbe la suggestiva quota delle 100 presenze nelle coppe europee con la maglia della Roma (e, in caso di gol, sarebbero 100 reti sotto la gestione tecnica di Luciano Spalletti). Un dato enorme e – naturalmente – unico dal 1927, considerando che il secondo della graduatoria è Daniele De Rossi a 78, lontano 21 match dal compagno di squadra e fraterno amico. Sarebbe riduttivo, tuttavia, fermare il conteggio e i ragionamenti alla probabile cifra tonda, perché dietro a quelle 99 partite di storie e significati ce ne sono tanti altri. A partire dall’esordio nelle coppe, datato 12 settembre 1995. Sono i trentaduesimi di finale di Coppa UEFA, la Roma gioca allo stadio “La Maladiere” di Neuchatel in Svizzera per il turno di andata. Totti non è tra i titolari, ha 19 anni. Il tecnico Mazzone lo tiene in panchina cercando di centellinarlo come si fa con un giovane talentuoso. L’incontro non è memorabile, finisce 1-1 con reti nel primo tempo di Jeanneret e Moriero. L’equilibrio resta tale senza altri sussulti. Totti subentra a Balbo all’84’, ma l’impatto è da “N.G.” per le pagelle dei giornali. Non giudicabile. Non incide particolarmente, sono i minuti finali e lui non ha ancora imparato a “travestirsi da Superman” come farà una ventina di anni dopo. Per il primo gol si può attendere. Ma non tanto. Poco più di un mesetto dopo (17 ottobre), allo stadio Olimpico, il numero 20 si fa conoscere a modo suo al palcoscenico internazionale. Si gioca contro i belgi dell’Aalst. La Roma va avanti 3-0 con due autoreti e un gol di Balbo, ma il bello deve ancora venire. Minuto 32 della ripresa, il “clou” è in area di rigore belga. Gianni Cerqueti, cronista della Rai, racconta così la prodezza del talento di Porta Metronia: “Totti, palla sul sinistro, poi controlla con il destro, ancora con il sinistro, insiste Totti, rete. Strepitoso Totti, grandissimo gol, legittima questa esultanza del diciannovenne della Roma. Al 32’ minuto la Roma serve il poker”. L’edizione della Coppa 1995-1996 regala altre perle. Un gol al Broendby e, nella stessa partita, un tacco geniale per Carboni nell’azione che decide la sfida con i danesi. Pure in Roma-Slavia Praga fa il suo, giocando da titolare e ispirando la terza marcatura di Moriero con un assist filtrante da trequartista puro.

L’epilogo della sfida è noto, malinconico e non porta alla qualificazione, ma è tutto dannatamente bello e romanista. Passano gli anni e Totti diventa capitano. Con la fascia al braccio, guida i giallorossi per due anni in Coppa UEFA. Non arrivano titoli, ma ci si mette di mezzo la sfortuna. Nel ’99 la Roma si ferma ai quarti di finale con l’Atletico Madrid tra mille polemiche e sospetti. L’arbitraggio discutibile del fischietto olandese Mario Van Der Ende pregiudica il passaggio alla semifinale. La gloria arriva nel 2001 con il terzo scudetto italiano del corso societario. Significa riconoscibilità eterna nella Capitale e Champions League da onorare la stagione successiva. Nel torneo continentale più importante il debutto, però, è da dimenticare. Non per il risultato o la prova sul terreno di gioco. Totti segna su rigore, però il gol passa quasi inosservato. La data è da segnare in rosso sui libri di storia. È l’11 settembre 2001, giorno degli attentati negli Stati Uniti tra New York e Washington. Non è certo il clima ideale per giocare una partita di pallone, ma la UEFA è irremovibile: “The show must go on”. Lo spettacolo deve andare avanti, pure se non ha senso farlo continuare in questa giornata. Il Real si aggiudica i tre punti vincendo 2-1. Il sigillo al Real che resta nella storia è quello dell’anno dopo, 30 ottobre 2002: Totti segna e fa vincere la Roma al Bernabeu. Non capitava da 35 anni – dall’Inter di Herrera  che una italiana espugnasse uno degli stadi più affascinanti del mondo. La Champions resta la competizione da lui più presenziata con 57 apparizioni e 17 gol. E a proposito di gol, appartiene a Totti il record della rete più longeva nella competizione. Joe Hart (Manchester City) e Igor Akinfeev (CSKA Mosca) sono gli estremi difensori con cui diventa il marcatore più anziano del torneo, 38 anni e 59 giorni, spodestando il mito gallese del Manchester United, tal Ryan Giggs. Ora di anni ne ha 40 compiuti e nel corso della presenza numero 99 ha fatto lo stravedere contro i romeni dell’Astra Giurgiu, tanto da far stropicciare gli occhi al tecnico avversario: “Mai affrontato uno così forte”. Altri numeri di Totti in Europa? In ordine sparso: 19 tornei europei presenziati, 38 reti segnate, 11 stadi stranieri violati, 18 nazioni affrontate, 22 squadre diverse a cui ha fatto gol, 24 portieri battuti, 48 formazioni avversarie trovate di fronte in campo. What else? “Un gol in finale di Europa League”, il desiderio espresso dal Capitano il giorno del suo compleanno.

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