Gerson grande flop e il girone infernale. Scomparso a Torino

La Gazzetta dello Sport (A.Pugliese) – Dante c’entra poco e probabilmente Gerson non ha neanche a cuore la Divina Commedia. Domani, però, contro la Juventus si chiuderà il suo girone infernale, quello che il brasiliano aprì a Torino nella sfida d’andata dello scorso 17 dicembre. Quel giorno fu la mossa a sorpresa (si fa per dire, visti i risultati) di Luciano Spalletti, che giustificò il suo utilizzo con la necessità di cercare di tenere «basso» Alex Sandro. Dopo, per quasi 5 mesi, Gerson non ha più giocato una partita, neanche per sbaglio. E pazienza se la Roma ci ha investito su 18,9 milioni (commissioni incluse). Doveva essere il fiore all’occhiello, è stato un flop.

LA STORIA – Spalletti ha sempre pensato che avesse buona tecnica, ma non fosse velocissimo di gambe e di pensiero. Così ha provato ad abbassarlo tra i due mediani, in modo tale che si sottraesse alla morsa dei difensori. Lì qualcosa di buono Gerson l’ha fatto vedere, ma nulla di eclatante. Poi, allo Juventus Stadium, quella che è diventata la «toppa» più grande di Spalletti: Gerson trequartista destro. Esperimento durato appena 45 minuti, per poi cambiare e abbandonarlo per sempre. Del resto, la Roma la questione l’aveva risolta a gennaio, cedendo il baby brasiliano al Lille con una formula interessantissima, che le avrebbe permesso di rientrare dell’investimento: 5 milioni per il prestito, 13 per il diritto di riscatto (di fatto, un obbligo mascherato). Solo che Gerson a Lilla ci è andato, scappandone però subito. C’è chi dice perché la città non gli è piaciuta, c’è che invece racconta un’altra storia. E cioè che papà Marcão, appena sbarcati in Francia, avrebbe chiesto una lauta commissione per firmare, indispettendo di fatto i dirigenti francesi. Sta di fatto che Gerson è tornato ed è sparito. «Il club sa che bisognerà farci un ragionamento su in estate», ha detto di recente Spalletti. Con o senza di lui, ovviamente.

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