Garcia resta in bilico e accusa i preparatori: “Stanchi nella ripresa”

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La Gazzetta dello Sport (A.Pugliese – D.Stoppini) – A cosa è servito questo Roma-Milan? Quale altra prova serve per dimostrare quello che si è già capito? «Adesso bisogna farsi qualche domanda», dice Rudi Garcia. Più che altro è l’ora delle risposte: ecco perché la posizione del tecnico torna in bilico, al centro di nuove riflessioni tra Boston e Trigoria già nella serata di ieri, confronti che proseguiranno anche oggi. Ma forse era già tutto previsto. A mezz’ora dall’inizio del match, ancor prima di vivere con le mani sul volto gli istanti finali della partita, il d.g. Baldissoni diceva: «Ci preoccupa la fragilità della squadra». Fragile al punto di sparire dopo un primo tempo dignitoso o poco più. Fragile di nervi e di gambe, Manolas è il 14° infortunio muscolare, Nainggolan è il 15°: il belga ha lasciato l’Olimpico zoppicante. Fragile ovunque, perché fragile è la posizione del suo tecnico, Garcia, indebolito fin dalla scorsa estate dalla sua stessa società, con gli uomini del presidente che continuano a contattare Luciano Spalletti e i dirigenti di Trigoria che fin qui gli hanno fatto quadrato intorno. Fin qui, ma fino a quando? «Noi giudichiamo il lavoro complessivo», dice Baldissoni. E la Roma poche volte ha dato un’immagine di sé peggiore rispetto al secondo tempo di ieri sera. «La mia panchina è a rischio? È l’ultima preoccupazione che ho – fa il tecnico –, ora la cosa da fare è mettere la squadra dentro una bolla, isolarsi».

TOTTI E IL PIZZINO – Bastasse questo. Perché l’Olimpico cantava «Andate a lavorare» a fine partita. Perché ora anche i numeri hanno abbandonato Garcia: solo una vittoria nelle ultime 10 partite (7 in campionato), per trovare una striscia peggiore bisogna tornare indietro al 2004-05, la stagione in cui la Roma rischiò la retrocessione. «Ci basta un clic per tornare», diceva Garcia alla vigilia. Il clic, ovvero il gol di Kucka, è servito per sparire dall’Olimpico. A nulla è servito l’ingresso in campo di Totti, a cui Garcia ha pure affidato il solito pizzino diretto a Nainggolan. «Io altri due anni li faccio, se mi vuoi con te…», aveva scherzato il capitano in un video da recapitare a Daniele Conti. Chissà se Pallotta lo accontenterà.

CROLLO FISICO – Che poi due anni sono pure quelli che legano ancora Garcia alla Roma. Ma il tecnico è di nuovo in bilico. E intanto tira fuori l’alibi di un aspetto fisico deficitario: «Non mi aspettavo un secondo tempo così dalla mia squadra – ancora Garcia –. Abbiamo fatto male, tecnicamente con stop a 2-3 metri, tatticamente perché la squadra non ha mantenuto le distanze. E pure fisicamente, non avevamo più gambe nel secondo tempo». Ormai un ritornello, che infastidisce Pallotta, che ha scelto medici e preparatori: «Ma abbiamo tempo per correggere queste cose, c’è ancora tanta strada da fare, c’è anche un problema mentale dovuto alle rimonte. Però se vogliamo accorciare sulle prime quattro bisogna avere più continuità. Ora andiamo a corrente…alternativa». Un errore, ma qui non è la lingua italiana il problema.

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