La Gazzetta dello Sport (A. Pugliese) –Tanti soldi, divisi tra acquisto del club, ricapitalizzazioni e delisting (l’uscita dalla Borsa a 22 anni di distanza dall’ingresso del club). Un investimento che finora non ha ripagato lo sforzo profuso, considerando che a fronte di un impegno finanziario così imponente la famiglia americana contava già di aver fatto ritorno nella Champions League.
Fino ad oggi i Friedkin hanno messo nella Roma i 199 milioni iniziali necessari per acquistarla da James Pallotta (da cui anno ereditato anche gli ingenti debiti) nella notte tra il 5 e il 6 agosto del 2020. A questi vanno poi aggiunti i circa 607 milioni di euro immessi nelle casse giallorosse con le varie ricapitalizzazioni per ottemperare al famoso «working capital» del gruppo e i 38 investiti nel 2022. In tutto stiamo quindi parlando di un investimento complessivo di 844 milioni, cifra ovviamente destinata a crescere appena saranno noti i dati del bilancio 2022/23.
A questo investimento, già assai corposo di per sé, bisogna poi aggiungere l’impegno finanziario che la famiglia americana ha messo in conto per la costruzione del nuovo stadio di Pietralata: circa 528 milioni di euro, di cui 262 per la costruzione dell’impianto vero e proprio, 81 per i parcheggi, 17 per le opere di urbanizzazione, 40 per gli oneri di concessione e 128 come fondo di garanzia per ulteriori ed eventuali spese in corso d’opera. Ma la cifra può lievitare fino a 580 milioni tra espropri e ulteriori spese.



