Il Messaggero (S. Carina) – Tanti, tanti soldi. La nuova Champions fa gola a tutti. Fino a giovedì la Roma ha due strade per accedervi: l’impresa a Leverkusen, battendo i campioni di Germania (vincitori 2-0 all’Olimpico) e poi trionfare nella finale di Dublino. Oppure facendo filotto nelle ultime tre partite di campionato, a partire da domenica a Bergamo.
Il testa a testa è tra i giallorossi e la banda Gasperini a meno che la squadra di Motta non inciampi nelle ultime tre gare che vedrà i rossoblù impegnati con Napoli, Juventus e Genoa.
La sensazione è che il nuovo formato della Champions (si passerà da 32 a 36 partecipanti con il montepremi che aumenterà del 35% rispetto allo scorso anno, ora è a quota 3,7 miliardi) acuirà la differenza già notevole, tra chi ci sarà e gli altri che resteranno a guardare.
De Rossi si trova quindi al bivio. Non vuole lasciare nulla ma è chiaro che dovrà fare delle scelte. A partire dalla gestione di Dybala che ieri ha tirato un sospiro di sollievo (gli esami hanno escluso una lesione agli adduttori) ma va comunque gestito. Discorso simile per Mancini, alle prese con il riacutizzarsi della pubalgia.
Serve un ultimo sforzo, quello decisivo. Perché se realmente DDR ha in mente una mini-rivoluzione estiva in determinati ruoli questa passa, al di là della bravura del nuovo ds, dai soldi della Champions.