Corriere dello Sport (R. Maida) – Se cancelliamo dalla mente il rigore contro l’Udinese, Dybala non segna con la Roma dal 18 aprile: la palombella contro il Milan in Europa League. In campionato dobbiamo tornare addirittura indietro al 26 febbraio. Le motivazioni sono molteplici ma la più importante è sempre la solita: difficile fare gol quando non si gioca. In questa stagione per esempio ha già saltato il 55 per cento dei minuti e non è entrato nella formazione titolare nel 57 per cento dei casi. La speranza di Juric, e dei tifosi della Roma, è che torni contro l’Inter per poi dare un po’ di continuità alle sue prestazioni: meno di due mesi fa Dybala dava l’appuntamento al popolo allo stadio Olimpico, per celebrare il suo rifiuto all’offerta araba in occasione della partita contro l’Empoli, ma poi le cose sono andate male: proprio quella sconfitta, che Paulo stava per evitare con un tiro finito sul palo a tempo scaduto, ha aperto la crisi societaria e tecnica.
In totale, da quando ha lasciato la Juventus, Dybala non è stato disponibile per 34 partite: 33 per infortunio e 1 per squalifica, la prima giornata del campionato scorso in cui ereditava l’ammonizione del precedente Roma-Spezia. Il numero, di per sé corposo, non tiene però conto dei giorni in cui Dybala è stato utilizzato per meno di 45 minuti: altre 16. Per concludere, Paulo non è stato al top in 50 partite della Roma su 118 complessive. E’ una percentuale molto alta, del 42 per cento. Del resto, come raccontava Mourinho senza mezzi termini, senza “la storia clinica, uno come lui non giocherebbe nella Roma”. Ed è per questo forse che la stessa Roma aveva provato in tutti modi a mandarlo via. Resta però l’altra faccia della medaglia.
Anche se in questa stagione ancora non lo ha dimostrato, Dybala è stato determinante per la Roma anche in positivo: i 35 gol uniti ai 18 assist sono un plusvalore indiscutibile, se parametrato ai minuti effettivamente giocati. Croce e delizia, siamo sempre lì. Dopo i tanti problemi muscolari vissuti in carriera, Dybala gioca solo quando si sente sicuro. “Non sente la gamba” ha spiegato Juric nel motivare la mancata convocazione per Monza. Ora però c’è un altro ciclo di partite fondamentali all’orizzonte: il rilancio della Roma passa obbligatoriamente dal recupero del giocatore più forte.
Foto: [Enrico Locci] via [Getty Images]