Di Francesco va oltre il Chelsea e Conte: «Non firmo per il pari»

Corriere della Sera (L.Valdiserri) – Non ci sono soltanto i lustrini di Manchester City-Napoli, le due squadre in testa ai campionati di Inghilterra e Italia, con i complimenti reciproci tra Guardiola e Sarri. C’è anche il calcio di chi sta vivendo un momento più difficile, come Chelsea e Roma, che sono accomunate dal distacco dalle capoliste in campionato: 9 punti, anche se i giallorossi devono recuperare la partita contro la Sampdoria. La Champions League è diventata troppo presto l’obiettivo numero uno di Antonio Conte, perché in Premier League non c’è soltanto il City davanti, ma anche Manchester United, Tottenham e persino il Watford. I rapporti con Abramovich, ma soprattutto con la «zarina» Marina Granovskaia, che tiene i cordoni della borsa del calciomercato, non sono mai stati peggiori. Dicono in tanti, in Inghilterra, che Conte stia pensando seriamente di ritornare in Italia la prossima stagione, cambiando destinazione a seconda del tabloid che scrive: Nazionale, Milan, chissà… Il Chelsea di Conte non aveva mai perso due gare consecutive in campionato: è successo contro Manchester City e Crystal Palace, prima e ultima in classifica. Il riscatto è obbligatorio, la Roma rischia di essere la vittima sacrificale. A 9 punti dopo 3 giornate e con una partita da giocare contro il Qarabag la qualificazione agli ottavi sarebbe già sigillata.

Anche la Roma, però, ha bisogno di un colpo d’ala. Il cammino in campionato, fin qui, è da sufficienza molto risicata. Pesano i due scontri diretti persi contro Inter e Napoli, rischia di farsi strada l’impressione che non sia anno da imprese ma che il vero obiettivo sia la qualificazione alla prossima Champions, anche con un benedetto quarto posto. Un sentimento che Eusebio Di Francesco, però, non condivide: «Non firmo per un pareggio contro il Chelsea, darei un messaggio sbagliato alla mia squadra. Non bisogna accontentarsi, voglio il massimo. Contro il Napoli abbiamo sbagliato l’approccio alla partita, ma nella ripresa abbiamo fatto meglio e dobbiamo tenere questa parte della gara, cercando di allungarla a 90 minuti. Nel calcio si vuole tutto e subito, ma io non la penso così. C’è un percorso da seguire, questo gruppo ha motivo di essere soddisfatto. Perdere non piace a nessuno, ma il risultato va contestualizzato: stiamo crescendo e in serie A la nostra è una delle migliori difese. Detto questo voglio una squadra focalizzata sul match di stasera».

La ricetta per fare l’impresa è una sola, anche se difficile: «Il calciatore deve avere tre qualità: tecnica, psicologica e fisica. Per me, però, si parte sempre dalla corsa. In Champions si gioca a un ritmo superiore, per cui dobbiamo partire da lì. Dalla corsa si passa alla parte tecnica». Servono più gambe che esperienza, allora? In questo caso non è improbabile una piccola rivoluzione, con Cengiz Under al posto di Florenzi e Gonalons al posto di De Rossi, con la possibilità di fare cambi in corsa. Oppure le due «riserve» saranno usate solo in corso d’opera? Non è semplice fare una scelta perché il Chelsea ha un’esperienza internazionale superiore e ha recuperato anche Morata.

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