La Gazzetta dello Sport (M.Cecchini)- Così, alla vigilia della finale di Europa League, nel ventre della sala stampa di Budapest, rimbomba uno dei mantra dello sport a tutte le latitudini: vincere aiuta a vincere. In questo senso, nonostante anche il Siviglia annoveri vincenti di caratura internazionale, la Roma non è messa affatto male. Un nome per tutti: Nemanja Matic, che ha vinto un titolo in Portogallo e cinque in Inghilterra, ma ancora insegue il primo acuto continentale. Un problema che non ha di sicuro Rui Patricio. il portiere portoghese, infatti, ha in bacheca anche un campionato europeo vinto così da protagonista, nel 2016, da avere avuto una statua dedicata. Una scalata su cui Georginio Wijnaldum potrebbe dare lezioni, visto che in carriera ha vinto una Champions League, una Supercoppa Europea e un Mondiale per club. La Joya, a dicembre, è stato decisivo in Oatar calciando uno dei rigori che è valsa la Coppa e oggi a Budapest cerca il suo primo trofeo internazionale in un club. Ma sulla scia di Mourinho c’è anche un altro che potrebbe centrare un proprio “triplete” personale: Tammy Abraham. Il centravanti inglese, infatti, ha già vinto una Champions e una Conference perciò se stasera arrivasse anche l’Europa League, centrerebbe un filotto per certi versi storico.