La Gazzetta dello Sport – C’è pure Leonardi tra gli indagati per bancarotta Finanza in sede

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C’ è anche il nome di Pietro Leonardi sul registro degli indagati della Procura di Parma. Dopo l’iscrizione dell’ex presidente Tommaso Ghirardi ora quello che, fino a due giorni fa, ricopriva la carica di direttore generale e in precedenza era stato amministratore delegato. «Concorso in bancarotta fraudolenta»: questa l’ipotesi di reato secondo i magistrati che stanno lavorando per capire le ragioni e le modalità di un clamoroso crac finanziario. Stando all’ultimo bilancio approvato dai soci, ma sul quale si è astenuta dal giudizio la società di revisione Audirevi, il buco del Parma è di circa 200 milioni di euro lordi. Al netto sarebbero 100 milioni, ma il problema è che molti dei crediti non sono esigibili. Insomma, una montagna di soldi sparita nel nulla perché non si riesce a credere che il Parma abbia fatto tutti quei debiti per costruire le squadre da mandare in campo. La Procura, e lo dimostra l’ipotesi di accusa di bancarotta fraudolenta, pensa che ci siano state distrazioni di denaro e strani «drenaggi» da una società per azioni ad altre società. Inoltre s’indaga a fondo per capire il giro di soldi tra l’Italia e i Paesi stranieri, normale nel caso di acquisizioni di giocatori provenienti dall’estero ma sono da verificare con attenzione le procedure. I RAPPORTI La Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna sta monitorando la situazione. Si sospetta che, soprattutto nell’ultimo periodo ma anche prima, strani personaggi già sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori si siano avvicinati al Parma. E questi strani personaggi, ad esempio il faccendiere Paolo Signifredi (ma non solo lui) ora in carcere perché bloccato nell’ambito nell’Operazione Aemilia (161 arresti per associazione mafiosa e legami con la ‘ndrangheta), avrebbero avuto incontri con alcuni dirigenti. Perché? Su quali basi? Sono stati loro a proporsi o è stato richiesto il loro intervento? La penetrazione massiccia della ‘ndrangheta nel territorio emiliano è cosa nota ai magistrati che hanno smantellato il clan Grande Aracri di Cutro, ma sanno bene che altre cellule sono attive. LE CARTE La Guardia di Finanza di Parma ha effettuato ieri mattina tre operazioni congiunte: perquisizioni e sequestro di documenti nella sede di Collecchio, negli uffici della Lega a Milano e nelle stanze della Federcalcio a Roma. Su mandato del tribunale di Parma gli uomini delle Fiamme Gialle sono al lavoro per ricostruire i movimenti finanziari del club gialloblù in vista dell’udienza del 19 marzo sulla richiesta di fallimento avanzata dalla Procura. In quelle carte ci sono i segreti di un crac che molti non riescono ancora a spiegarsi. Qualche indizio c’è, ad esempio le tantissime acquisizioni di giocatori fatte a partire dall’estate del 2013. Il Parma ha trattato più di 200 giocatori, con lo scopo dichiarato di creare plusvalenze e sistemare il bilancio già in deficit. I magistrati, tuttavia, ipotizzano che in mezzo a questo mare di operazioni di compravendita si nascondano verità scomode. Sono al vaglio degli inquirenti i rapporti che la società emiliana intratteneva con altre squadre, il Nova Gorica e il Crotone in particolare. IL CASO Nel bilancio 2014 del Parma compare il nome di Alessandro Ligi, difensore classe ‘89 che ora gioca nell’Entella. Il valore di Ligi, a bilancio, è di 300 mila euro, e il passaggio dal Crotone al Parma, e successivamente dal Parma al Crotone in prestito, è oggetto di approfondite indagini. Secondo i magistrati i conti non tornerebbero perché al Crotone sarebbe arrivata, dopo ripetute e insistenti richieste, una cifra ben superiore (si parla di 1,2 milioni) e, soprattutto, non direttamente dalle casse del Parma. La Procura sta spulciando gli incartamenti per avere un quadro definitivo. È per questo che anche la stretta collaborazione col Nova Gorica (molti giocatori del Parma più l’allenatore Apolloni vennero dirottati in Slovenia) viene monitorata. I magistrati sospettano che il denaro non abbia sempre seguito un percorso regolare.

La Gazzetta dello Sport – A. Schianchi

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