Corriere dello Sport (F. Splendore – E. Trotta) – Una lunga giornata iniziata dalle prime ore della mattina di ieri e conclusa ieri sera intorno alle 20.30, quando Tommaso Baldanzi è arrivato all’Hilton dell’Eur dove si è mescolato con la platea del calciomercato romano targato Adicosp e ha firmato anche qualche autografo (lì lo ha poi raggiunto anche l’agente, Giuseppe Riso). Sull’asse Roma-Milano si è consumata la penultima giornata della sessione invernale di affari e trattative e con lei una delle trame più avvincenti di questo mese: a Trigoria Tiago Pinto tesseva la tela delle cessioni per arrivare alla ciliegina sulla torta, il colpo pensato e condiviso con Daniele De Rossi nove giorni fa, Tommaso Baldanzi.
E così, via Belotti in prestito oneroso alla Fiorentina (750 mila euro in cassa), via Kumbulla in prestito secco al Sassuolo, Celik in uscita. Serviva spazio non in lista per Baldanzi (un 2003 si tessera liberamente), ma finanziario. E con due cessioni è stato creato. L’idea l’avevano avuta Tiago Pinto e Giuseppe Riso, il manager di Tommaso Baldanzi. Da loro sono partiti i primi ragionamenti, loro hanno cominciato a costruire l’impalcatura economica dell’affare incontrando l’ok del nuovo allenatore.
Quei 10 milioni cash hanno sbaragliato anche azioni di disturbo ravvisate, dell’ultim’ora, di Juventus e Fiorentina, sotto traccia ma concrete. Una spesa possibile anche per il Fair Play Finanziario, in virtù dell’ammortamento agevolato che i quattro anni e mezzo di contratto al ragazzo (fino a giugno 2028) hanno potuto garantire. Così la Roma ha il suo talento di fantasia tutto italiano, nel segno di una progettualità diversa che la proprietà sta dando al club. Baldanzi è felicissimo, la tifoseria giallorossa carica. Gli idoli di Tommaso sono da sempre Roberto Mancini, Francesco Totti e Paulo Dybala: ora la Joya potrà vederla da vicino.



