Corriere dello Sport (J. Aliprandi – R. Maida) – Due giocatori per ruolo, anzi qualcosa di più. Con i movimenti di gennaio la Roma non è improvvisamente diventata una squadra da scudetto ma è sicuramente più omogenea: considerando che in estate era stata costruita per giocare con il 3-5-2, i due rinforzi ottenuti da De Rossi negli ultimi giorni di gennaio possono favorire la definitiva virata sul 4-3-3. O sul 4-3-1-2 quando Abraham, che al nuovo allenatore piace moltissimo, tornerà al cento per cento dopo il terribile infortunio di inizio giugno. La Roma è completa in difesa dove i centrali saranno addirittura cinque quando Smalling avrà risolto i problemi al ginocchio.

Angeliño era esattamente il mancino di fascia che mancava e dovrebbe debuttare già lunedì contro il Cagliari, dal momento che è in buone condizioni atletiche. A destra invece, aspettando l’addio di Celik, rimangono due specialisti come Karsdorp Kristensen. Particolarmente ricco è anche l’attacco, impreziosito da Baldanzi che sarà inizialmente la riserva dell’idolo d’infanzia, DybalaDe Rossi in quella posizione aveva provato prima Zalewski (contro il Verona) e poi Aouar (a Salerno) ma non ha ottenuto grandi risultati. Da adesso, quando sostituirà il giocatore più forte, potrà disporre di un altro mancino talentuoso che gioca in modo simile: parte da destra e cerca le vie centrali per sfruttare il piede migliore anche se sabato scorso allo Stadium ha segnato nel modo opposto, con un rasoterra di destro, spostandosi da sinistra.

centravanti, nonostante la partenza di Belotti, sono due ed entro un mese potranno essere tre mentre a sinistra Zalewski, che per De Rossi non può giocare terzino, è una riserva valida per El Shaarawy. Il reparto meno solido alla fine sembra il centrocampo, dove Renato Sanches non dà alcuna garanzia dal punto di vista fisico e dove manca una mezzala dinamica. Se Cristante Paredes, come Pellegrini Aouar, sono coppie di lusso, l’emergente Bove non ha una vera alternativa per caratteristiche. De Rossi potrà chiaramente giocare con Cristante Paredes insieme e lasciare a Pellegrini il compito di rifornire gli attaccanti. Ma contro avversari molto aggressivi e veloci, un giocatore come Bove rischia di essere insostituibile per gli equilibri difensivi. Sono esperimenti che ovviamente De Rossi dovrà effettuare sul campo, a Trigoria, valutando gli avversari volta per volta.