Il Tempo (M. Cirulli) – Pochi tifosi lo scorso 30 gennaio pensavano di trovare in Angeliño una delle pedine più importanti all’interno dell’organico della Roma. Arrivato nella diffidenza collettiva, il terzino spagnolo è riuscito a conquistarsi il posto da titolare a suon di prestazioni, mettendosi a completa disposizione di De Rossi prima e, adesso, di Juric. Bocciato da Guardiola, rinato con Nagelsmann, Angeliño ha avuto subito un impatto importante in Serie A nella scorsa stagione, tanto da convincere immediatamente la Roma a spendere i 5 milioni presenti nella clausola per riscattarlo.
Dalla bandiera della Roma a Juric la musica non cambia: Angeliño è sempre negli undici titolari in ogni gara, tanto da essere il secondo calciatore di movimento (escluso quindi Svilar) ad aver disputato più minuti in tutte le competizioni: 790 su 810, superato esclusivamente da N’Dicka, mai sostituito. I complimenti da parte di entrambi gli allenatori si sono sprecati, tanto da portare Juric a fare un paragone: “Lui come Rodriguez? No, io lo vedo più come il mio Dimarco”.
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