Accordo di massima col Campidoglio sullo Stadio della Roma. Ridotte del 25% le cubature

Taglio delle cubature con una sforbiciata all’altezza dei tre grattacieli di Libeskind. E una nuova ridefinizione degli spazi interni al business park con più verde e l’eliminazione di alcuni corpi bassi nel cosiddetto Convivium. Tra As Roma e Campidoglio c’è finalmente un accordo di massima sul nuovo progetto dello stadio della Roma. Un’intesa raggiunta al termine di una riunione durata circa due ore alla presenza del vicesindaco Luca Bergamo, del presidente dell’Assemblea capitolina Marcello De Vito, del dg dell’As Roma Mauro Baldissoni e del costruttore Luca Parnasi. Il progetto che ha trovato tutti d’accordo è stato mostrato attraverso un proiettore nella sala delle bandiere. Chiuse le tende i presenti hanno potuto ammirare in anteprima le nuove planimetrie, gli schizzi di come cambierà il business park e alcuni rendering riadattati. Per ora l’ordine del Campidoglio è “massima riservatezza”, almeno per un’altra settimana, quando i tavoli tecnici avranno limato i dettagli e concluso il lavoro. La riduzione oggetto della trattativa dovrebbe essere intorno al 25%, un limite entro il quale la rinuncia alle opere pubbliche contenute nel progetto sarebbe minima e non riguarderebbe gli interventi più importanti come il ponte verso l’autostrada, quello pedonale tra lo stadio e la Fl1 o l’intervento sulla Roma-Lido attraverso l’acquisto di nuovi treni.

Dire

L’ultimo tavolo ‘politico’ sullo stadio si era riunito – dopo settimane di stallo – nella sede dell’assessorato all’ Urbanistica con l’ormai ex assessore. Sul tavolo oggi c’è un progetto rinnovato più vicino alle richieste dell’amministrazione. Si starebbe ragionando su una ‘sforbiciata‘ a tutte e tre le torri progettate da Libeskind – nel progetto originario alte quasi 200 metri-, con un ampliamento delle aree verdi, un efficientamento del recupero delle acque e una sempre maggiore attenzione all’efficienza energetica (con l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili in tutta l’area). La prossima settimana, quando si riunirà un nuovo tavolo ‘politico’, potrebbe essere quella decisiva.

Ansa

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