Zaniolo, l’asso di Coppa

Il Messaggero (A. Angeloni) –È stata una delle notti più belle della mia carriera“. Nicolò Zaniolo ricorda quel Roma-Bodø, la sua festa: non era una Champions, non era la finale mondiale, era solo il ritorno di un quarto di Conference League, eppure quella sera Nick è stato segnato per sempre, la sua stella era appena tornata a brillare un periodo nero, fatto di equivoci, panchine indigeste, delusioni, risposte su un rinnovo del contratto che non sono mai arrivate.

Una delle notti da mettere in fila, dopo quella dell’esordio a diciotto anni al Bernabeu contro il Real Madrid e la doppietta contro il Porto (entrambe in Champions) prima di fermarsi per due volte a causa di un doppio, e serio, infortunio al ginocchi.

Nicolò a caccia di conferme europee, l’inglese che vuole restare in cima alla classifica di cannonieri di Conference che ora divide – otto gol – con Cyriel Dessers (Feyenoord): entrambi hanno nei piedi il comando per regalare alla Roma una coppa Europea. Lo sanno, ci credono, vogliono questa responsabilità.

Zaniolo ha il bisogno di rivivere un’altra notte di stelle, un’altra come quella con il Bodø. Ha il desiderio di trascinare la Roma a Tirana, sede della finale di questa neonata coppa che per i giallorossi conta tanto, visto che dal 2008 qui non si vince nulla.

Passo dopo passo, un pensiero alla volta, si comincia giovedì, a Leicester: Nick torna a disposizione dopo aver saltato per squalifica la partita di Milano. Lui segna, sorride anche se non vive il gol come “un’ossessione” alla Abraham. Però gli piace e segnare tre reti, tutte insieme, e una più bella dell’altra, dà gioia. Specie quel cucchiaio, che ha Totti.

Ed è proprio l’ex capitano (che una semifinale di coppa europea con la Roma non l’ha mai giocata), ieri nella finale di Supercoppa Calcio a 8 con la sua squadra, a rilanciare Zaniolo. “Deve crescere, deve fare il suo con tranquillità, poi le cose vengono da sole. La finale è un passo, spero di andare anche io a Leicester. Pellegrini? Ha conquistato la piazza in mano, la gente ha capito che ragazzo sia: puro e vero. È il capitano del futuro“.

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