Zanetti si ritira dal calcio giocato

Javier Zanetti Inter
(gazzetta.it) – Le prossime due partite saranno le ultime della carriera da calciatore per Javier Zanetti, 41enne difensore argentino, capitano dell’Inter dal 1999, che è pronto a un nuovo ruolo di dirigente dell’Inter. “Sento che è arrivato il momento. Mi sento completo e realizzato -ha detto il capitano nerazzurro al quotidiano argentino La Nacion. Ritirarsi a quasi 41 anni sentendosi ancora in forma non ha prezzo. Il calcio mi ha dato tantissimo e io mi sono goduto ogni attimo. Dopo l’infortunio al tendine d’Achille dello scorso aprile volevo dimostrare di poter tornare comunque ad essere competitivo e ci sono riuscito”. Ma resterà all’interno dell’Inter. “Nel nuovo ruolo di dirigente proverò a essere utile al club anche fuori dal campo. Camicia e cravatta? Spero che non saranno necessarie, ho sognato di chiudere la mia carriera all’Inter, la mia casa, ed è un orgoglio poterlo fare – ha ammesso l’esterno argentino -. Ho fatto una scelta di vita nel radicarmi in Italia e ora mi si apre un nuovo mondo, sono entusiasta di iniziare ad esplorarlo. Sento di avere mille cose da fare”.

AMARCORD — A chi gli chiede quale partita vorrebbe rigiocare, Zanetti risponde “due, una per gioire di nuovo, l’altra per cambiare il finale“. La prima, con la maglia nerazzurra, “è la finale di Champions League nel 2010, per rivivere la notte magica del Bernabeu – ha ammesso -. Darei qualsiasi cosa per giocare e vincere la gara con la Svezia, che ci ha eliminato dai Mondiali in Giappone“, ha proseguito il nazionale argentino in merito alla dolorosa eliminazione avvenuta nel girone. “I tre migliori compagni con cui ho giocato? Ronaldo, Baggio e Messi”, mentre i tre migliori avversari sono stati “Giggs, Kakà e Zidane”, ha rivelato Zanetti. “Cosa mi ha sorpreso della mia carriera? I numeri, le statistiche. Quando penso che ho giocato 1112 partite, che sono l’unico argentino ad aver superato quota 1000, che sono lo straniero che ha giocato più partite e che solo Paolo Maldini mi supera nella storia del calcio italiano – ha ricordato – sono orgoglioso di questo”.

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