Il Messaggero (A. Angeloni) – La Roma perde il derby per un errore grossolano del suo ragazzino, Huijsen, maglia numero “3” come Ibañez (corsi e ricorsi storici, famelici giochi del destino), che pensa bene di abbattere in area Castellanos su un pallone leggibile diversamente. Orsato in un primo momento glissa, poi con l’ausilio del Var, non può che assegnare il rigore, che Zaccagni trasforma senza intoppi e Mou alla fine definirà un penalty da tempi moderni. Da quel momento si accende la partita, in tutti i sensi e la Roma si spegne, arranca, non reagisce tecnicamente come dovrebbe. Sarri in porta presenta il giovane Mandas, all’esordio assoluto. La Roma non fa quasi nulla per impensierirlo seriamente, se non alla fine, con un tiro di Belotti e una rovesciata di Lukaku (che però finisce alta). Pareggiare senza tirare in porta è un esercizio complicato.