Il Tempo – Tre di fila, un anno dopo

Benedetta continuità: la Roma innesta la terza a Siena e resta agganciata al treno dell’Europa. Dopo i successi sofferti con Torino e Pescara arriva una vittoria convincente e meritatissima, conquistata con il carattere e il gioco.Non succedeva dalla fine del 2011 che i giallorossi mettessero in serie nove punti in classifica. L’anno scorso sono poi riusciti ad allungare fino a dodici, per farlo anche stavolta bisognerà battere la colonia romanista in arrivo sabato all’Olimpico con la maglia viola indosso e Montella in panchina.

Intanto Zeman si gode una delle migliori prestazioni stagionali, concretizzata con un grande secondo tempo dopo i primi 45′ difficili. È una prova di forza e maturità, con i giallorossi in netta crescita sotto tanti punti di vista rispetto al minimo sindacale offerto a Pescara. Al Franchi si vede anche il gioco cercato dal boemo e un ritmo più veloce. Su questa strada si può andare lontano, ma di fronte non ci saranno sempre avversari così arrendevoli come il Siena di ieri. Il nuovo e il vecchio sono i grandi protagonisti di giornata: Destro con una doppietta fa dimenticare Osvaldo e azzittisce il suo vecchio stadio che lo insulta (terzo gol nelle ultime due partite per il marchigiano), Perrotta entra e mette dentro il pallone fondamentale del sorpasso con un diagonale perfetto. Un gran gol e una bella storia di sport firmata da un atleta esemplare di 35 anni. La società se lo è ritrovato in casa e ha provato invano a venderlo, Zeman lo ha escluso dalla tournée americana ma ancora una volta la Roma tutta si trova a ringraziarlo. Al resto ci hanno pensato la classe di Totti e Pjanic, la puntualità dell’enfant prodige Marquinhos, la corsa di Florenzi e qualche spunto di Tachtsidis.

E pensare che la partita si era messa tutta in salita. Siena arroccato dietro su ordine del vulcanico Cosmi (le sue urla sovrastano il brusio del Franchi), Roma troppo lenta nella manovra ma comunque pericolosa. Dopo due tentativi di Florenzi e un gol sbagliato da Castan, i toscani passano alla prima occasione su calcio d’angolo: Neto, il migliore dei suoi, salta più in alto di tutti e batte Goicoechea. Poco dopo una grande chance sciupata da Rosina di testa: sarà anche l’ultima della partita per il Siena. Questo dice molto sull’andamento di una sfida a senso unico. Pegolo sventa una punizione violenta di Totti, poi il secondo tempo è tutto giallorosso. Tachtsidis prova ad alzare i ritmi, Pjanic, schierato da esterno avanzato, tira fuori la sua qualità e fa funzionare meglio l’attacco, Piris e Balzaretti sono continui nella fase offensiva. La migliore giocata del regista greco vale il pareggio: lancio perfetto verso Florenzi che dà l’assist a Destro-gol. La Roma insiste, sfiora il sorpasso con Pjanic e Totti, ma è la prima mossa di Zeman a risultare decisiva. Il gol che non ti aspetti di Perrotta, bravo a sfruttare un errore di Rubin, rende merito alla spinta romanista: il centrocampista scarica la sua rabbia sotto il settore pieno di tifosi giallorossi impazziti. Poi il capitano, come sempre l’anima della squadra, confeziona il tris nel recupero, con l’aiuto di Pjanic e il sigillo vincente di Destro. Al Siena nessuno era riuscito a segnare un gol nelle ultime cinque partite giocate qui: la vittoria giallorossa vale tanto. E adesso la Fiorentina, con un De Rossi in più a disposizione da rimotivare e l’autostima della squadra in crescita. La Champions è sempre lì, a 5 punti di distacco. Una Roma così ha l’obbligo di provarci.
Il Tempo – Alessandro Austini

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