Verona promuove Mirante titolare

 

Corriere dello Sport (A. Ancona)Riflesso provvidenziale alla mezzora, in qualche modo blinda il punticino e salva la Roma nel debutto: la copertina è anche sua, Antonio Mirante, soprattutto quando si trova Tameze lì davanti e non trema. Aiutato dalla traversa, ci vuole anche la componente fortuna all’alba del campionato. Con le gerarchie giallorosse che, pure tra i pali, hanno il loro perché. Olsen è fuori rosa, Pau Lopez è sul mercato così anche in vista della partitissima con la Juve il guardiano può essere ancora Mirante. Contro il suo passato, tra sette giorni. Promosso a pieni voti al debutto, con vista sulla titolarità. Lo 0-0 contro l’Hellas passa anche da Mirante. Nel silenzio dello stadio veronese la Roma fa i conti con le assenze, sa anche soffrire in un secondo tempo al quale si presenta in parità anche grazie a Mirante. La traversa gli viene in soccorso, in quella traiettoria di Tameze, ma il bonus con la fortuna non se la gioca in tutto quell’episodio. C’è infatti anche la palombella di Dimarco a fargli temere il peggio, dopo che Di Carmine ha sperato un gol quasi fatto. L’istantanea migliore della partita di Mirante a quel punto ha già tolto il vantaggio al Verona: paratona di inizio campionato. E gli spalanca un posto da numero uno nella Roma. Il terzo anno di Mirante nella Capitale è un viaggio più impegnativo del previsto, forse. Nel senso che può appiccicargli addosso responsabilità inaudite. L’avvio della Roma intanto è una serata di sacrificio puro, a Verona c’è da rimboccarsi le maniche anche se il guizzo finale non arriva. “Quando c’è bisogno, so che quella è una posizione in cui posso giocare” dice Bryan Cristante. “Mi adatto senza problemi, anche se quello non è il mio ruolo. Poi magari tra qualche anno potrò spostarmi lì, se non funzioneranno le gambe. Adesso vorrei giocare più avanti, c’è tempo per crescere. Anche perché, nel gioco, il pallone passa spesso in difesa e c’è la possibilità di impostare da lì“. Situazione in divenire anche in questo senso, allora. “La nuova proprietà? Sono sempre presenti, anche sul campo. Ora non so che programmi avranno. Li ho visti negli ultimi cinque giorni a Trigoria: non so quali siano i loro piani, noi ci teniamo pronti per le prossime partite”.

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