Un anno di Tammy. L’ex oggetto misterioso vuole il trono del gol

La Gazzetta dello Sport (M.Cecchini) – Il giorno in cui la Roma aveva annunciato l’acquisto di Tammy Abraham, la miscela fra speranza e malinconia era temperata da un catalizzatore inattaccabile: José Mourinho. Era il 17 agosto dell’anno scorso e l’addio di Edin Dzeko sembrava aver tagliato definitivamente il cordone ombelicale con una squadra che aveva legittimamente sognato qualche trofeo senza riuscire a conquistarlo. Diciamo la verità, a sostituire il bosniaco nell’orizzonte emotivo del mondo giallorosso c’era solo una cosa: la parola dello Special One. L’allenatore portoghese aveva fatto di tutto per averlo, tanto da convincere la famiglia Friedkin a investire un extra-budget per arrivare al centravanti inglese, pagato 40 milioni (più bonus), anche se strappando clausole di acquisto estremamente convenienti, come quella che consentirebbe al club londinese di riacquistarlo al doppio del prezzo pagato, cioè ben 80 milioni. Tutto il resto era perplessità.

Meno di undici mesi dopo è diventatol’uomo vetrina della Roma di Mourinho, in grado entrare nella storia giallorossa. I 27 gol segnati in 53 match giocati lo hanno santificato, consentendogli di battere due primati non banali: è stato il giocatore che ha segnato più reti nella stagione di esordio nella Roma, l’inglese ad avere segnato più gol in Serie A in una sola stagione, battendo il primato di Gerry Hitchens che durava da sessanta anni. La conquista della Conference League, che lo ha visto vice capocannoniere della manifestazione, ha rappresentato l’apoteosi per il centravanti, che ha guidato la squadra alla conquista di un trofeo dopo un digiuno lungo 14 anni.

La Premier League ha riacceso i riflettori su di lui. Le voci di mercato hanno cominciato a parlare di un interesse dell’Arsenal nei suoi confronti, con i “gunners” pronti a spendere 60 milioni per lui. Lo stesso Abraham – che nella prossima stagione punta al titolo di capocannoniere – ha ammesso che la vetrina inglese gli ha fatto piacere, lasciando capire che un giorno tornerà in Premier, ma il feeling con Mourinho è così saldo che al momento il suo futuro prossimo si chiama solo Roma.

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