Il Messaggero (M.Caputi) – La vittoria della Juventus nel derby cambia le distanze in classifica, ma non la sostanza di Roma-Milan. Dopo il match di stasera all’Olimpico sapremo se il campionato avrà una reale avversaria dei bianconeri, oppure, come da previsioni iniziali, avrà un gruppo di squadre in lotta soltanto per il 2° posto. La stagione è a uno snodo importante. La Lazio si è confermata solida, reagendo alla grande dopo la sconfitta nel derby. Il Napoli ha ritrovato gioco ed entusiasmo. Roma e Milan dovranno dire a loro stesse e alle avversarie chi sono e quanto valgono. Come sottolineato da Spalletti, più dei rossoneri, sono i giallorossi ad avere le qualità per poter recitare il ruolo di seconda forza. Per dimostrarlo c’è solo il campo: stasera e sabato a Torino, la Roma ha le giuste opportunità. Intanto, seppur ancora incompleta, la classifica, dopo appena 16 giornate, ci propone un quadro molto chiaro e per certi versi preoccupante.
Dal Bologna a 17 punti, fino al Chievo a quota 22, ci sono squadre che galleggiano al centro della graduatoria, senza obiettivi concreti da centrare, se non quello platonico di arrivare il più in alto possibile. Sono escluse dalla lotta per l’Europa e senza pericolo di retrocessione. Una situazione assolutamente da non sottovalutare in quanto delineatasi troppo presto, non a fine stagione, con tante, troppe, partite ancora da giocare. Il rendimento di queste formazioni potrebbe influenzare la classifica, più degli scontri diretti fra le concorrenti alle prime posizioni. Il divario sempre più schiacciante tra alcune squadre e il resto del gruppo, è addirittura destinato ad aumentare. L’ulteriore spinta arriverà già il prossimo anno con l’inevitabile aumento della competitività determinato dai 4 posti garantiti in Champions per il 2018. Ridurre il nostro campionato da 20 a 18 squadre, appare una scelta irrinunciabile.