La Gazzetta dello Sport (M.Cecchini, A.Elefante) – Leonardo Spinazzola era la faccia bella della nostra Nazionale, il terzino che aspettava di incontrare Mourinho, era diventato persino l’oggetto del desiderio del Real Madrid. Chissà quanti pensieri rombavano nella sua testa prima che quel tendine d’Achille facesse crac. La diagnosi parla di rottura sottocutanea, in zona terzo mediale del tendine in questione. La dinamica dell’infortunio non ha rivelato una causa all’origine della rottura, non c’è stato contrasto, né movimento innaturale.
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Si tratta di una lesione poco frequente nel calcio, l’ipotesi più attendibile è che fosse già in atto un processo di usura, che si è completato con quello scatto. Lo staff medico della Nazionale non si è sbilanciato sui tempi di recupero, che dipenderanno dalle tecniche di intervento e dal protocollo riabilitativo adottati dallo specialista che si occuperà dell’operazione, ma difficilmente sarà inferiore ai 6 mesi. Oggi Spinazzola volerà con un aereo privato organizzato dalla Roma per raggiungere il professor Sakari Orava, finlandese, conosciuto come “il mago dei tendini”. Dopo il controllo è probabile che già domani, o al massimo martedì, sia operato, per tornare a Roma e cominciare il lungo recupero mercoledì o giovedì.
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L’affetto dei compagni non è mancato, racconta chi c’era che neanche gli splendidi video degli abbracci e dei cori possono dare il senso completo di quanto l’infortunio abbia veramente colpito tutti. Un’empatia che ha emozionato, così come gli applausi infiniti e i cori, iniziati già venerdì sera in pullman verso l’aeroporto. L’ultimo abbraccio prima di lasciare Coverciano è stato quello di Mancini, che gli ha sussurrato: “Ti aspettiamo presto“. E i compagni gli hanno promesso: “Vinceremo questo Europeo anche per te”. Parole di conforto anche da parte di Mourinho e Tiago Pinto, che lo hanno chiamato facendogli forza e sottolineando che tutti lo aspettano per restituirgli il ruolo che si è conquistato.
