Troppi gialli e troppi rossi: la Roma paga il nervosismo

Corriere della Sera (G. Piacentini) – José Mourinho, Tiago Pinto, Nuno Santos e Stefano Repetti, rispettivamente l’allenatore, il general manager, il preparatore dei portieri e il preparatore atletico. Domenica contro lo Spezia (ore 18) sarà una Roma dimezzata dal Giudice sportivo più nello staff che nei calciatori.

Il finale convulso della partita contro il Verona – finita 2-2 in rimonta dallo 0-2 – è costato caro al tecnico portoghese e ai suoi collaboratori. Se il nervosismo da campo può essere in qualche modo giustificato, a stupire è la squalifica del generale manager per le parole rivolte a Pairetto sotto il tunnel dello stadio Olimpico a fine partita. 

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Un episodio che è sintomatico della tensione che si vive a Trigoria, un marchio distintivo dello Special One che fin dalle amichevoli estive (fu espulso in quella contro il Betis Siviglia) ha cercato di trasmettere ai suoi calciatori uno spirito combattivo che non tutti hanno. E, come spesso accade in questi casi, è alto il rischio di varcare il confine tra personalità e isteria (a volte collettiva) perdendo il controllo.

Con 67 cartellini gialli in 26 partite di campionato, 5 rossi per somma di ammonizioni e 1 rosso diretto, quella giallorossa è la più sanzionata tra le prime otto della classifica. Le prime quattro hanno numeri molto più bassi: l’Inter ha collezionato 46 gialli e nessun rosso, il Milan 53 gialli e 3 rossi di cui uno per somma d’ammonizioni, la Juventus 45 gialli e 1 rosso, il Napoli 40 gialli e 2 rossi.

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