Corriere Dello Sport (R.Maida) – Francesco Totti combatte con il relax e i sorrisi la tentazione di esplodere. Ieri ha trascorso qualche ora di svago al Foro Italico per assistere, come gli capita ogni anno, agli Internazionali di tennis. Con lui c’era Guido Nanni, ex preparatore dei portieri della Roma e suo grande amico. Avrebbe voluto godersi il match di Novak Djokovic sul Centrale ma siccome l’incontro tra Verdasco e Goffin è durato più del previsto ha preferito tornare a casa (non prima di incassare la consueta dose di affetto da parte dei tifosi) prima di tornare in serata per il match dell’amico Fognini contro Murray. Ad assistervi c’erano anche De Rossi, Florenzi, El Shaarawy e il dg Baldissoni.
DELUSIONE – Il suo umore però è grigio tendente al nero. E’ più deluso che arrabbiato dopo l’ennesima situazione sgradevole vissuta in occasione di Roma-Juventus, quando è entrato in campo nel recupero senza toccare il pallone. Gli è dispiaciuto allontanarsi con la Curva Sud in festa e i compagni che gioivano giustamente per una vittoria fondamentale; ma ha preferito uscire di scena in fretta piuttosto che rischiare di perdere il controllo e dire qualcosa di sbagliato a Spalletti o, peggio, ai giornalisti. Non ha ancora chiarito il suo futuro, che in parte è vincolato proprio alle decisioni di Spalletti, e conta di comunicare le sue intenzioni soltanto quando la Roma avrà avuto la certezza del secondo posto e quindi della Champions League. Di certo non vuole passare per il capitano destabilizzatore, che solleva «polvere» (termine caro a Spalletti) nel momento decisivo della stagione, perciò potrebbe anche aspettare la fine del campionato, e magari il Totti day, per annunciare le sue scelte.
IPOTESI – «Altri hanno detto che smetto, non io» diceva dopo l’ultimo derby. E’ questa la sua ultima frase ufficiale, che però precede un colloquio privato durante il quale Monchi gli ha proposto di lavorare come assistente alla direzione sportiva, perché impari il ruolo da dirigente stabilito nel contratto firmato con la Roma. Totti ha apprezzato il garbo dell’ultimo arrivato, che gli ha testimoniato ammirazione e stima, ma aspetta di conoscere i piani del presidente Pallotta, atteso in Italia già alla fine della prossima settimana, per accettare l’offerta. Un percorso manageriale a Trigoria, purché non puramente “rappresentativo”, rimane l’opzione più probabile per una persona che non ha mai voluto sciogliere da calciatore il suo legame con la Roma. Ma non vanno escluse sorprese. Se Monchi riuscisse a convincere Spalletti a restare, Totti andrebbe via e magari abbraccerebbe una delle tentazioni esotiche che gli hanno prospettato, non per forza da calciatore: non potrebbe sopportare un’altra stagione di convivenza con l’allenatore che meno ha amato.