Il Tempo – Quei preti precursori del calcio a Roma

È da tempo ormai che serpeggia una polemica tra romanisti e laziali, una polemica a carattere storiografico e che si può riassumere in due parole: i sostenitori biancocelesti affermano che il primo pallone da calcio rimbalzò nella sede della Podistica Lazio il 6 gennaio 1901, un mattino in cui nevicava, e che poi furono i laziali a fare conoscere in città il gioco del «football». I romanisti rispondono di no, si giocava già da prima, per esempio alla Ginnastica Roma, e quindi i cugini non hanno portato un bel niente, si sono limitati a scoprire qualcosa che altri già avevano scoperto.
In effetti, tre anni fa la SG Roma ha presentato una pubblicazione in cui fa bella mostra di sé un diploma di «campione del calcio» assegnatole nel 1899. Il che dovrebbe tagliare la testa al toro, ma non è così: la verità è un’altra ancora ed è nascosta nella biblioteca di un nobile edificio in via Monserrato in un volume un po’ impolverato della rivista del Venerabile Collegio Inglese.
La mano di un prete l’ha scritta, e dice testualmente: «Nell’anno 1892 il Venerabile per la prima volta scese in campo con una unità di Calcio». Ma cos’è il Venerabile Collegio Inglese? Pochi sanno di questa istituzione. Fondata da papa Gregorio XIII e famosa nel mondo cattolico col semplice nome «The Venerabile», dal 1579 ha accolto innumerevoli pellegrini e formato migliaia di sacerdoti, alcuni dei quali divenuti cardinali e arcivescovi.
Fu nel 1892, durante una villeggiatura a Monte Porzio Catone, che gli studenti del Venerabile ottennero dal loro Rettore il permesso di giocare l’«association football». Quell’anno provenivano da Liverpool, Portsmouth, Plymouth, Southwark, Westminster, Cardiff, Birmingham e Nottingham, città dove il calcio era già molto popolare. Da allora in poi i «venerabilini» si divertirono col pallone anche a Villa Pamphili. I preti dei collegi inglese, scozzese e irlandese per almeno cinque lustri impartirono lezioni tecnico-tattiche alla Lazio e alle altre squadre regionali FIGC. Nell’autunno del 1912 gli scozzesi infilarono nella porta biancoceleste sei palloni, mentre l’Inter, pochi mesi dopo, arrivò appena a tre. Oggi i «venerabilini» giocano solo il campionato del Vaticano. Ma se volete ingaggiare una partita col più antico team della Capitale, e anche d’Italia, dovete rivolgervi al civico 45 di via Monserrato.
Il Tempo – Marco Impiglia

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