“Stadio solo con le opere” Ma Raggi rinvia i controlli

Sessanta pagine, 31 articoli. Dopo un braccio di ferro durato tutta l’estate, l’offerta del Campidoglio ai privati che sognano l’affare Tor di Valle ora c’è, nero su bianco. Rimane la contestualità di tutte le opere pubbliche, che dovranno essere pronte per l’apertura dell’impianto sportivo e del mega complesso di negozi, uffici e alberghi. Fra i motivi per cui il Comune potrà annullare il contratto c’è proprio la “mancata realizzazione di ciascuna opera pubblica imputabile” ai privati, “nei tempi previsti dalla Convenzione” (10 anni). Pur tenendo il vincolo della “contestualità” tra opere private e pubbliche, la bozza sembra rinviare i problemi alla prossima consiliatura. Nelle carte si legge infatti che si farà un check sullo stato di avanzamento dei lavori un anno prima del termine previsto. A quel punto, se ci sarà uno scostamento non imputabile direttamente al soggetto proponente, si proverà a trovare una soluzione. Lo scrive Il Messaggero.

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