Stadio della Roma, Montuori: «Chi è solo indagato non lasci, dovremmo essere garantisti»

“Io sono garantista, chi è indagato non dovrebbe lasciare o dimettersi. Vale per Daniele (Frongia, ndr), vale per tutti”, dice mentre infila le scalette del Campidoglio, da un’entrata laterale, appena smontato dall’auto di servizio. Luca Montuori, nonostante le acque agitate attorno alla giunta grillina, ha la faccia tranquilla. L’altro ieri, poche ore dopo l’arresto di Marcello De Vito, è stato sentito in Procura come persona informata sui fatti. Motivi per essere impensieriti, insomma, ce ne sarebbero, eppure l’assessore all’Urbanistica della giunta Raggi, quello che in fin dei conti deve gestire la grana Tor di Valle, pur con «l’amarezza» per la situazione, si dice «sereno». Per se stesso e per la tenuta dell’amministrazione pentastellata. «È ovvio che a oggi il quadro non è chiaro, dobbiamo ancora capire cosa succederà nei prossimi giorni». Si nota un po’ di mestizia per quanto successo in queste ore tormentate. Per quanto si è scoperto, nelle carte della Procura. «Mi viene da dire solo che questa è una città che ha bisogno di speranze e non di queste cose, fanno male a Roma». «Io mi sento tranquillo aggiunge l’assessore all’Urbanistica, in carica da marzo del 2017 – Credo che alla fine, più di ogni cosa, per un amministratore pubblico parlino gli atti, non quello che si sono dette delle persone intercettate e che poi alla fine è tutto da dimostrare. Perché bisogna sempre vedere se le cose dette al telefono sono accadute sul serio». «In questi ultimi giorni ho sentito tante storie, i Mercati Generali, ad esempio». Lo riporta Il Messaggero.

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