Spalletti: “Voglio la vera Roma”

conferenza stampa spalletti

Corriere Dello Sport (G.D’Ubaldo) – Luciano Spalletti insegue la quinta vittoria consecutiva a casa sua. Empoli è il suo mondo, la sua culla professionale e i suoi affetti, distribuiti tra le terre di Montespertoli, a pochi chilometri da lì. A Empoli torna sempre volentieri, ha rappresentato il suo rifugio durante il riposo forzato al termine dell’esperienza in Russia. Al mattino, prima di assistere alla sfida di ieri sera, si era espresso con una certa diplomazia sul risultato di Torino: «Ho gusti semplicissimi: voglio sempre il meglio per la mia squadra. Se vince la Juve non è meglio per noi, se pareggiano o vince il Napoli invece è uguale e va bene».

TOSCANI AL COMANDO – Nel triangolo toscano che si contende lo scudetto, Spalletti resta equidistante da Allegri e Sarri: «Sono allenatori molto bravi, ho molto da imparare per arrivare alle loro qualità, perché Allegri ha fatto vedere che è uno dei migliori nella gestione, nell’equilibrio, nel saper cambiare anche in corso di una partita l’atteggiamento. Sarri è più allenatore di campo che va in profondità, prova le situazioni tattiche, crede nel lavoro che fa nel quotidiano, difficilmente si azzarda a cambiare qualcosa durante la stagione e se lo fa ha bisogno di tempo e lo porta avanti nel periodo prolungato. Forse è più tecnico Allegri e più allenatore Sarri: tutti e due fortissimi. Sarri dentro lo spogliatoio è bravissimo, un animale con i calciatori, nel contatto umano è dirompente. Nelle sue parole e nel suo modo è una bellissima persona, che ti obbliga a prendere quello che è il suo concetto di calcio. Basta vedere quello che ha fatto alla prima esperienza in una grandissima squadra e quello che sta portando avanti anche quest’anno. Mi piacciono tutti e due. Con entrambi sono stato a cena e ci tornerei volentieri». Sulla strada della rincorsa scudetto l’ostacolo Empoli non lascia tranquillo l’amico Lucio: «Non è facile dire a che punto siamo perché poi ogni tanto abbiamo questi sbalzi di temperatura che non ti aspetti. Siamo abbastanza in condizione ora, possiamo fare cose importanti, però poi bisogna mantenere questo rendimento per un lungo periodo. E su questo finora non siamo stati bravissimi. Ora speriamo di continuare ad avere questa solidità e questa intensità nel preparare bene le partite. Per citare una canzone di Venditti, “Quando pensi che sia finita è proprio allora che comincia la salita”. Noi siamo quelli, ogni tanto non riconosci il discorso portato avanti. La squadra vuole cambiare rotta, ha capito che bisogna metterci qualcosa in più. E’ il segnale più importante per confrontarsi con un avversario difficile». L’Empoli è stato il suo laboratorio. Con lui ha conosciuto la serie A e l’ha mantenuta negli anni grazie a una gestione virtuosa: «Per noi sarà una partita insidiosissima. La squadra di Martusciello non sta vivendo un momento felice, è stata sfortunata nelle ultime gare, con il Napoli la partita è stata in bilico fino alla fine. Quei calciatori li conosco bene, metteranno sempre qualcosa in più, daranno il massimo per giocarsi la permanenza in A».

BASTA CON LE BARRIERE – Spalletti ritrova Bruno Peres e Perotti, perde Totti nella rifinitura e sta pensando di lanciare Rüdiger dal primo minuto. Alla vigilia della seconda partita consecutiva in trasferta, il tecnico toscano rivolge un nuovo appello per riavere i tifosi nelle curve: «So che all’Olimpico, per il test-match di rugby tra Italia e Nuova Zelanda in programma a novembre, saranno tolte le barriere in curva per far stare uniti gli spettatori. Ecco, è l’occasione per non fare una fatica superiore, quella di rimetterle. I tifosi della Roma meritano fiducia, sono convinto che sapranno dare una risposta importante. È il momento giusto e va sfruttato. Avere il proprio pubblico porta tanti punti in più in classifica, per noi sarebbe fondamentale riavere i nostri tifosi, ci permetterebbe di dare l’assalto per fare un campionato importante».

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