Spalletti: «La mia Roma sarà grande»

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Il Corriere Dello Sport (R.Maida) – Questo è un patto con i tifosi. Quasi una promessa elettorale. La Roma non è pronta adesso, alla vigilia del raduno per la nuova stagione, ma sarà efficace quando serve. Non ci sono problemi con Sabatini, «uno specialista» del mercato. E ancora: «Diventeremo una grande squadra, anche in società». A farsi garante del futuro della Roma è l’allenatore, Luciano Spalletti, che esce allo scoperto con un’accorata telefonata alla radio di casa per rispondere al nostro articolo di ieri, nel quale raccontavamo la sua inquietudine/insoddisfazione per un ritiro che comincia senza i rinforzi sperati.

LA GARANZIASpalletti, che pure vuole aspettare tempi più calmi prima di rinnovare il contratto in scadenza nel 2017, assicura che tutto vada avanti nel migliore dei modi. Non smentisce il malumore, non cambia l’espressione «E’ scontento» con «Sono contento», ma trasmette segnali di fiducia per i prossimi mesi: «Sarà una stagione bellissima, ci dovremo impegnare molto per dare continuità a quello che abbiamo visto lo scorso anno. Questo è un momento importante perché, anche se non ci siamo allenati, dobbiamo indirizzare il lavoro in maniera corretta». Si riferisce alle trattative in corso naturalmente, senza nascondere le necessità. Tutt’altro: «Abbiamo bisogno di mettere a posto la difesa, come sa anche Sabatini: son partiti tre titolari su quattro. Due e mezzo in realtà: Rudiger era un titolare ed è infortunato, Digne era un titolare, Maicon è stato un grandissimo, Florenzi ha fatto molto bene questo ruolo ma ci siamo spesso ritrovati a chiarire quale sia la sua migliore posizione».

RINFORZO – Il 15 giugno, sicuro di avere subito a disposizione almeno Mario Rui a sinistra, Spalletti aveva denunciato l’urgenza di ottenere due difensori. Adesso ne chiede tre. Ma evidentemente, anche ieri mattina, è stato rassicurato sull’argomento dal trio di cui tanto si fida, cioè «i collaboratori Sabatini, Baldissoni e Massara». Prima o poi potrà allenare i giocatori di cui ha bisogno, in modo da utilizzare Florenzi in altre zone del campo. «Queste sono cose che per una squadra che vuole ambire al vertice vanno messe a posto. La società sta lavorando con le problematiche che ci sono nel calcio che stanno attraversando molte società». Si riferisce all’obbligo di sfoltire la rosa e di uniformarsi ai paletti che impone il fair play finanziario. Ma i problemi contingenti – questa è la garanzia che offre Spalletti – verranno risolti al più presto. Non già a Pinzolo, come pure avrebbe voluto: «Purtroppo ci manca il gruppo dei giocatori che sono stati con le nazionali. Ma abbiamo quelli del settore giovanile, e ricordiamolo, che hanno vinto lo scudetto: porteremo in ritiro dei ragazzi. Alberto De Rossi ha messo in rampa di lancio giocatori interessanti, che in questo primo periodo senza i nazionali potremo vedere dentro una situazione reale futura». Tutto ok, quindi: Spalletti si dice pronto ad addestrare i Primavera, nella fase di preparazione di un playoff di Champions League.

IL PRECEDENTESpalletti e la società si ricompattano, dunque. Era già successo che l’allenatore si schierasse al fianco del presidente Pallotta e dei manager italiani. In un caso piuttosto delicato, tra l’altro, cioè la gestione della vicenda-Totti. Pallotta voleva che Totti smettesse, Sabatini idem. Totti alla fine ha rinnovato il contratto con la forza del suo orgoglio e del suo talento. La speranza è che in questo caso la scelta di difendere e rilanciare la Roma dia i frutti sperati. E non c’è ragione di dubitarne, nonostante le indiscrezioni circolate nei giorni scorsi sullo stato d’animo dell’allenatore, visto che mancano ben quaranta giorni da qui alla partita che può orientare la stagione della squadra e le strategie aziendali.

IMPERFEZIONI – Nella sua telefonata radiofonica, poi, Spalletti parla di «finte interviste», giurando di non aver mai rilasciato dichiarazioni al nostro giornale. Nell’articolo pubblicato ieri dal Corriere dello Sport-Stadio veniva riportato un suo intervento pubblico avvenuto a Firenze tre settimane fa. «Devo chiarire ciò che non ho detto» continua Spalletti. Ma di sicuro, anche in questo caso, la sua dimenticanza è dovuta al grande senso di responsabilità e di tutela nei confronti della Roma.

UNIONE – Il legame estivo è solidissimo, anche con il medico e i giocatori: «Io arrivo giovedì sera, venerdì mattina. Ora si stanno facendo le visite. L’allenatore in questo momento è il dottor Del Vescovo. Poi andremo piano piano ad usare quelle che sono le tecniche che lui ha imposto ai giocatori in queste visite iniziali. Se ci sarà da usare attenzione con qualcuno lo faremo, per poi cercare portare tutto il gruppo in condizione nella seconda parte di preparazione in America, dove ci raggiungerà chi non sarà a Pinzolo. Poi magari si inizierà a chiudere i ranghi per una squadra completa». Quando il mercato lo consentirà.

SUDORE – E mentre il Montreal Impact ha ufficializzato l’amichevole da giocare contro la Roma il 3 agosto, ultima tappa del tour nordamericano, Spalletti conferma di «voler tirare il collo alla squadra» senza darle alibi per l’inferiorità di partenza rispetto alla Juventus: tanto a Pinzolo quanto a Boston, nella prima settimana americana, sono previste due sedute di allenamento. Una al mattino e una al pomeriggio. Naturalmente il programma è suscettibile di variazione a seconda delle necessità e del coefficiente medio di stanchezza dei giocatori. Ma anche questo è un messaggio chiaro ai naviganti: siamo la Roma, siamo uniti, non molliamo nulla. Che ci siano i campioni oppure i ragazzini. Lasciateci lavorare, lasciateci faticare, e vedrete che non resterete delusi. Spalletti, quando comunica e quando allena, ha una parola sola.

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