Spalletti-bis. Le sue squadre mettono il turbo

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Il Corriere Dello Sport (R.Maida) – La cura Spalletti tampona il sintomo, nell’immediato, ma alla lunga si dedica anche alla causa del male, per estirparlo. I suoi cinque mesi sulla panchina della Roma sono già un risultato tangibile del suo intervento: la squadra che era al quinto posto è arrivata terza, a giocarsi per la prima volta nella storia del club il playoff di Champions League, con un passo vicino a quello della Juventus che ha tritato la concorrenza. Ma la seconda stagione, se i precedenti contano qualcosa, può essere altrettanto luminosa. Se non migliore. Il tempo di conoscere il rimedio, poi Spalletti passa all’azione per lasciare il marchio.

CASA – In carriera ha allenato soltanto quattro squadre per più stagioni consecutive: Empoli, Udinese, Roma e Zenit San Pietroburgo. In tutti e quattro i casi ha vissuto una seconda stagione da grande protagonista, confermando o migliorando il rendimento dell’anno di approccio alla nuova realtà. La storia comincia proprio a Empoli, dove Spalletti passò velocemente da ruolo di mediano a quello di tecnico guidando una straordinaria scalata: dalla C1 alla Serie A in due campionati consecutivi. Dopo l’anno d’esordio, in cui conquistò la promozione in B ai playoff battendo il Como, nel 1996/97 (ecco il secondo anno) l’Empoli matricola chiuse al secondo posto meritandosi il secondo salto di fila.

FRIULI – Trasferendosi a Udine, Spalletti riuscì ad alzare il tiro insieme con la società. Merito anche di Morgan De Sanctis, che poi ha ritrovato a Roma, all’epoca portiere titolare. Sbarcato in Friuli all’inizio della stagione 2002/03, riuscì subito a portare la squadra in Coppa Uefa con un brillante sesto posto. L’Europa venne confermata nella stagione successiva, la seconda, anche se con un settimo posto e con 6 punti complessivi in meno. Quella squadra stava costruendo il sottosuolo su cui costruire la miracolosa qualificazione alla Champions League del 2004/05, l’ultimo della gestione Spalletti.

ROMA/1 – Nel primo periodo romanista, poi, Spalletti ripartì da ground zero. La squadra dei cinque allenatore aveva rischiato la Serie B, salvandosi solo alla penultima giornata con un gol di Cassano a Bergamo, e nella prima stagione il nuovo arrivato infilò un imbattuto record societario (undici vittorie di fila) senza andare oltre il quinto posto in classifica. Ma grazie alla bufera calciopoli, la Roma si ritrovò seconda e si iscrisse alla Champions League. Fu l’inizio di un periodo di lotta, di opposizione all’Inter padrona, che già nel 2006/07 fruttò una medaglia d’argento, stavolta sul campo, anche se a grande distanza dai campioni d’Italia. Non solo. Nella primavera del 2007 la Roma seppe raggiungere i quarti di Champions, dopo la splendida vittoria di Lione, e venne eliminata dal grande Manchester United.

RUSSIA – A San Pietroburgo, infine, il trend è rimasto invariato. In carica dall’inizio del 2010 allo Zenit, Spalletti vinse subito il campionato (il primo della sua carriera). E l’anno dopo fece il bis prendendosi anche la Supercoppa di Russia, superando nel contempo la prima fase di Champions League (mai lo Zenit era arrivato così avanti): fatale, come nell’ultima stagione con Villas-Boas, fu l’ottavo contro il Benfica.

ROMA/2 Il ritorno a Trigoria è andato meglio, per certi versi, rispetto a quanto lo stesso Spalletti si aspettasse: 46 punti nelle 29 giornate del girone di ritorno, 5 in più del Napoli che è arrivato secondo e 6 in meno della Juventus campione. La curiosità è capire se, allenando la Roma sin dal ritiro di Pinzolo, saprà produrre risultati altrettando soddisfacenti: il suo passato promette di sì

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