Corriere dello Sport (J. Aliprandi) – Adesso Chris Smalling sta diventando un vero e proprio caso al Fulvio Bernardini. Lo sguardo perplesso e preoccupato di Mourinho in conferenza stampa dopo la partita pareggiata contro il Torino, la terza gara senza il centrale inglese, ha detto tutto sulla centralità del trentatreenne per il reparto arretrato della squadra giallorossa: “Smalling per noi è un giocatore fondamentale, ma non sono così ottimista per poter dire se rientrerà a Genova o contro il Frosinone”.
Un chiaro messaggio a sottolineare non solo la centralità del centrale nel reparto a tre, ma anche quanti punti interrogativi ci siano sulla sua condizione. Anche perché Mourinho prima dell’Empoli, dieci giorni fa, aveva lasciato uno spiraglio aperto sulla sua possibile convocazione, salvo poi restare fuori in quella gara, poi con lo Sheriff e in quella di domenica sera.
La stagione di Chris non è cominciata bene, prima in campo e poi con l’infortunio. Errori contro Salernitana, Verona e Milan, poi il ko e un’assenza prolungata e che è pesata tanto nella formazione titolare.
Anche contro il Torino. Llorente centrale dei tre del reparto non convince, N’Dicka si impegna ma commette almeno un errore a partita. Bene invece Mancini che si è preso le responsabilità di leader del reparto ed è l’unico dei tre ad avere una media più che sufficiente dall’inizio della stagione. Certo, la Roma paga l’assenza di Smalling ma anche una diversa fase difensiva.
Come ha detto anche Mourinho domenica sera: “Rui Patricio ora sta benissimo ma non ha iniziato molto molto bene. Poi ci manca Ibañez. La gente si ricorda di Roger per gli errori, ma era un giocatore fortissimo e che dava velocità al reparto”. Un elemento che è partito ma che non è stato sostituito soprattutto per le sue caratteristiche tra anticipi, recuperi e velocità.