Il Tempo (L. Pes) – Dello sponsor neanche l’ombra. A Trigoria, ormai da mesi, si lavora per arrivare ad un nuovo accordo di sponsorizzazione principale che possa garantire al club giallorosso un importante aumento di ricavi. Il reparto commerciale è costantemente all’opera e spera di trovare soluzioni vantaggiose in tempi brevi, anche se a viale Tolstoj non c’è fretta. Le ultime esperienze relative sia ad accordi di sponsorizzazione (la vicenda Digitalbits) sia ad accordi commerciali (la tournée saltata in Corea a causa del mancato pagamento), infatti, suggeriscono cautela e grande attenzione per arrivare all’obiettivo finale.

Diversi i colloqui avuti negli ultimi mesi con aziende internazionali, oltre all’ufficializzazione dell’accordo triennale con Adidas come fornitore del materiale tecnico. In particolare, sono in corso trattative per accordi commerciali con Ferrarelle e Lavazza, seppur con la prima azienda da segnalare problemi legati alle forniture. La voce legata allo sponsor, nell’ambito dei ricavi del club, è certamente un’assenza pesante e che deve necessariamente essere risolta. Anche per garantire maggiore respiro alle casse e non riporre tutte le aspettative di guadagno dal calciomercato. Aumentare i ricavi, infatti, significherebbe poter agire in maniera più libera sul mercato. In questo contesto, ovviamente, anche il discorso legato allo stadio ha il suo peso e quando sarà ultimato (l’obiettivo resta il 2027) darà una scossa economica in positivo molto importante alla Roma.

Come detto, l’ultima esperienza relativa al main sponsor non si è chiusa bene. Dopo i mancati pagamenti, infatti, la società giallorossa aveva deciso di eliminare Digitalbits dalle maglie e da tutti gli asset del club, in attesa di un riappianamento economico che però non è mai avvenuto. La vicenda è finita in tribunale, ma nel frattempo la Roma ha giocato l’ultima parte della stagione con la scritta SPQR sulle divise di gioco. L’accordo con la società di cryptovalute era arrivato nel luglio del 2021 e aveva durata triennale con un teorico corrispettivo complessivo di 35 milioni di euro.

Prima di Digitalbits era stato il turno di Qatar Airways, con il quale ancora oggi restano vivi i contatti per un eventuale ritorno, che in occasione della semifinale di Champions League del 2018 firmò un accordo triennale con i giallorossi dal valore totale di 39 milioni di euro. Ad oggi sulle divise griffate Adidas compare solamente il back sponsor “interno” grazie al contratto con la catena di alberghi di lusso Auberge Resort, sempre di proprietà dei Friedkin. Oltre al marchio Toyota sulle divise di allenamento, mentre ancora vuoto lo spazio della manica, dopo la pessima esperienza con Iqoniq.