Serve un piano anti infortuni. Il rebus Pastore

La Roma ha sicuramente molto da migliorare ma la mano del tecnico si vede già. Gli arrivi di Mkhitaryan e Kalinic aiuteranno Fonseca che nel derby ha visto Dzeko rimanere troppo isolato per via del sacrificio di Kluivert e Under in fase difensiva. Per quanto riguarda gli infortuni l’allenatore portoghese domenica era molto contrariato per il forfait di Zappacosta che ha costretto la squadra a cambiare il piano tattico. Quello del terzino in prestito dal Chelsea è il quarto infortunio muscolare dopo quelli di Perotti, Pastore e Spinazzola. L’attenzione a questo aspetto è però massima. Fonseca ha ridotto il lavoro in palestra e appena un giocatore sente un fastidio gli consiglia di fermarsi. Massima attenzione dunque da parte dello staff sanitario, peraltro ampliato per questa stagione con l’arrivo di Massimo Manara che affianca il collega Andrea Causarano. Proprio il nuovo arrivato interagisce con il mister parlando un perfetto inglese. Abbandonata inoltre l’abitudine di inviare i giocatori a Barcellona per sottoporsi ai fattori di crescita, visti i risultati. Il ruolo di Pastore rappresenta un altro problema per Fonseca, che gli ha dato molta fiducia fino a questo momento non venendo però ricambiato dall’ex Paris Saint-Germain. Il “flaco” si è fermato durante il precampionato e non è riuscito ad incidere nelle prime due gare dei giallorossi. L’argentino ha parlato delle sue caratteristiche in un’intervista realizzata per France Football:Il mio stile di gioco o lo ami o lo odi e quando non mi sento bene fisicamente non gioco bene ed è facile criticarmi. Passo dall’essere il peggiore giocatore al mondo al migliore in pochi istanti. La gente non capisce che la velocità di gioco non sta solo nella corsa, puoi essere il giocatore più veloce del mondo ma se non sai che fare con la palla sei un giocatore lento che rallenta la manovra”. Lo riporta il Corriere dello Sport.

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