Corriere dello Sport (R. Maida) – Sono cinque settimane, sono sei partite: se fosse il giro d’Italia, la Roma dovrebbe resistere agli scossoni di tante salite consecutive per capire se può puntare all’alta classifica. Da domenica prossima, 10 dicembre, alla prima giornata del girone di ritorno, in programma presumibilmente il 14 gennaio, Mourinho si aspetta la verità. L’abbrivio è incoraggiante, con 6 vittorie nelle ultime 8 partite e una media di 2,09 punti dalla quarta giornata in poi, ma adesso il campionato impone una scelta: o si dimostra di essere grandi, o si resta fuori dal giro.
La giostra, che può rappresentare un giro panoramico come un peregrinare al buio, entra in funzione contro la Fiorentina nel posticipo di domenica. La Roma ha faticosamente agganciato il quarto posto, in coabitazione con il Napoli, e deve provare a non scivolare più: il vantaggio sull’avversaria è di appena un punto ma i precedenti all’Olimpico tra Mourinho e Italiano, 2-0 negli scorsi campionati senza troppo dibattito, sono un rinforzo psicologico inutile. Sarà solo l’inizio, comunque. La settimana dopo, scavallata senza sconvolgimenti la partita pleonastica contro lo Sheriff, la trasferta a Bologna è un altro esame di ammissione al privé della Serie A.
Ma siamo ancora a livelli di confronto accessibili per la Roma, che è superiore per organico e requisiti sia alla Fiorentina che al Bologna. La pendenza aumenta invece all’antivigilia di Natale, con il Napoli in ristrutturazione a perlustrare l’Olimpico: oggi le due squadre sono appaiate in classifica, pensate quanto possa pesare una vittoria dell’una o dell’altra nel volatone per la Champions League. Ma sarà bene tenersi leggeri con pandori e champagne, comunque finisca, perché il 30 dicembre la Roma chiude l’anno solare allo Stadium contro la Juventus, una delle sorprese più vistose del campionato. Non c’è respiro.
E l’apnea continua a inizio anno, dopo il turno di Coppa Italia con la Cremonese che il precedente del 2022 rende inquietante. Mourinho riceve l’Atalanta il 7 gennaio – l’orario è stato opportunamente spostato dalle 18 alle 20.45 – e a seguire vola a San Siro per accorciare le distanze dal Milan. Via alla rumba, allora.