Sarri e Mourinho: derby da inventare

Il Messaggero (A. Dalla Palma) – Mau non vede l’ora di restare e di diventare un’icona della Lazio, Mou non vede l’ora di intuire il suo destino perché tra il silenzio dei Friedkin e le battute di Tiago Pinto il suo futuro nella Roma sembra appeso a un filo.
Mau vuole provare a vincere il terzo derby consecutivo, Mou desidera dare una bella lezione al suo rivale dopo lo scontro dialettico sugli ultimi impegni in Europa. Mou vuole passare una sosta sereno e Mau anche ed è questa l’unica cosa che li accomuna alla vigilia del derby. Si è capito tutto durante la settimana, perché Sarri ha sottovalutato e quasi deriso l’impegno della Roma a Praga e perché Mourinho non ha perso tempo a controbattere anche con toni piuttosto tracotanti e pieni del suo ego di uomo vincente.

Fatto sta che poi la Lazio ha preparato la sua sfida battendo il Feyenoord. La Roma, invece, è caduta di brutto a Praga e Mourinho se l’è presa con tutti i suoi giocatori, Bove escluso, colpevoli di aver sottovalutato l’impegno e di non essersi comportati da veri professionisti. Svaniti gli effetti della clamorosa rimonta consumata contro il Lecce.

Come arrivano i due

Opposti sono gli animi di Mau e Mou. Perché se da una parte c’è un allenatore innamorato della Lazio e ricambiato dalla società, dall’altra c’è uno dei tecnici più vincenti della storia che viene amato senza limiti solo dal suo popolo. Ancora oggi è difficile immaginare un rinnovo per José che sarebbe andato in Arabia già l’estate scorsa se l’amore per la sua squadra e i suoi giocatori non gli avessero consigliato di restare e di onorare il suo terzo anno di contratto. Mou non ne può più di essere l’unico rappresentante della Roma. Mai difeso pubblicamente e mai sostenuto dalla proprietà, nonostante il successo in Conference e una finale di Europa League, José sembra quasi un uomo solo al comando. Mou, più interessato a innescare Lukaku e Dybala che a dare spettacolo.
Ci sarà da divertirsi, non ci sono dubbi, e alla fine, forse, decideranno tutto Immobile o Lukaku.

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