Rui Patricio vuole cancellare la macchia

Corriere dello Sport (R. Maida) – La faccia sconvolta, un po’ sconsolata e un po’ incredula. Una delle immagini più iconiche della disfatta di ottobre è Rui Patricio che allarga le braccia e poi le sbatte sui fianchi, con gli occhi spiritati. Aveva raccolto il sesto pallone dentro la porta e non sapeva più neppure con chi prendersela.

È lui, insieme ad Ibanez, il reduce della prima partita giocata a Bodo, una macchina che gli ha sporcato tutte le medie gol: soltanto una volta in carriera gli avevano fatto più male, in un lontano ottavo di Champions giocato con lo Sporting Lisbona, era il 2009: finì 7-1 per il Bayern Monaco di Klose e Lewandoski.

Rui Patricio torna dunque nel circolo polare artico auspicano una serata più rilassante. Gelida sì, soprattutto per i portieri che si possono muovere meno per scaldarsi. Ma non mortificante come l’altra, sulla scia di numeri che che lo hanno trasformato in uno dei migliori guardiani della Serie A: per 13 volte è uscito dal campo senza subire gol. 

 

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