Rudi Garcia: quando le parole “contano”

SSC Napoli v AS Roma - Serie A

PAGINE ROMANISTE  (DANIELE SCASSEDDU) – Quello sguardo sornione, quegli occhi furbi e quel sorriso ammaliante: si presentava proprio così Rudi Garcia questa estate nel ritiro austriaco. Un uomo tutto d’un pezzo, pronto a ripartire, pronto a rilanciare la sfida alla Juventus per prendersi la sua giusta rivincita.

 

Un aspetto,questo, rafforzato dalle prime dichiarazioni stagionali: “Noi dobbiamo tenere inflessibilmente la barra su due certezze: la consapevolezza della forza del nostro gruppo e sul fatto che tutta la stagione dobbiamo prendere piacere sul campo, giocare con entusiasmo e soprattutto regalare felicità ai nostri tifosi. Questo è l’obiettivo principale mio e della squadra. Metteremo tutte le nostre forze per farlo”.

 

Certezze, parole, tante,forse troppe, e come si sa, le parole le porta via il vento, un vento gelido, pungente che ha colpito la Roma e Rudi Garcia proprio nel momento più bello stagione, ma che ora, finalmente sembra aver lasciato il passo ad un tepore pari a quello che lascia lo scirocco su una spiaggia d’estate. Proprio così, con quest’andamento sinusoidale si può descrivere il primo quarto di stagione della Roma e di Rudi Garcia ripercorribile attraverso alcune pillole che lo stesso mister ha regalato in questi tre mesi.

 

Il cammino della Roma è iniziato bene, anzi benissimo con 5 vittorie nelle prime 5 partite di campionato, 1 vittoria ed 1 pareggio in Champions League, e proprio grazie a questo sprint iniziale, nonostante l’amara, quanto ingiusta sconfitta sull’ostile campo bianconero di Torino, il tecnico transalpino solo 20 giorni fa così proclamava: “A Torino ho visto una Roma forte, forse più della Juventus, e ho capito che quest’anno vinceremo lo Scudetto. Sono sicuro di questo. Siamo più forti dei bianconeri e lo dimostreremo sul campo”.

 

Ma gli dei beffardi del calcio hanno poi voluto che solo 96 ore dopo queste trionfalistiche dichiarazioni, giungesse sul terreno dell’Olimpico il Bayern Monaco che nel primo tempo ha mandato in frantumi le certezze giallorosse. E pensare che alla vigilia di quella partita Rudi Garcia così aveva parlato : “Può succedere di tutto, è il bello del calcio. Non è perché il Bayern è il club più potente al mondo che la partita già è decisa. Sarà difficile per noi ma faremo di tutto per rendergliela difficile e per prendere punti”.

 

Da quella sera, quella maledetta sera, Garcia e la Roma sono sembrati come svuotati nello spirito e nelle gambe tant’è che tutto ad un tratto sono venuti meno quegli automatismi in campo che prima erano il vanto ed il segno distintivo della sua Roma.

 

Ed il vento gelido ha preso il sopravvento anche nelle dichiarazioni: Garcia ha iniziato a parlare “di prestazione” accantonando “il risultato”, raggiungendo l’apice con il voto di vittima sacrificale annunciato nel corso della conferenza, alla vigilia della gara di ritorno a Monaco. Ma come a voler spezzare un nefasto incantesimo proprio ieri, nonostante la sconfitta, al termine della gara si sono rivisti, quello sguardo sornione, quegli occhi furbi e quel sorriso ammaliante, si è rivisto quel Rudi Garcia, la più grande garanzia che permetterà alla Roma di tornerà a volare, già dalla partita contro il Torino.

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