Corriere dello Sport – Roma, la perfezione

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Il dieci non ha nulla di speciale. E’ soltanto il numero delle nostre dita e così è diventato la base di qualsiasi umano sistema di conteggio. Nel romanzo di Walter Tevis “L’uomo che cadde sulla Terra”, poi diventato un denso e malinconico film con David Bowie, l’alieno si tradisce quando calcola facendo perno sul numero dodici.

 

Noi comunque siamo esseri umani e quindi le dieci vittorie appese dalla Roma all’inizio della stagione ci suonano speciali. Inoltre siamo italiani e la Roma ha riscritto la storia del nostro campionato con quel dieci che ha battuto ogni record precedente, anche quelli già cancellati dai giudici. Nei tornei a girone unico non c’è mai stato niente come la squadra di Garcia, capace di sfilarsi tanto rapidamente dai blocchi di partenza, di atterrare tanto morbidamente alla fine di ogni esercizio.
Quello italiano non è un campionato qualsiasi e ciò che accade da queste parti ha i suoi echi in ogni zona che il calcio abbia cominciato a esplorare. Anche nelle capitali dello sport. Sul sito della Federazione Internazionale delle Associazioni Calcistiche, affettuosamente conosciuta cone Fifa

ROMANI E RUMENI – Il dieci perfetto non è neanche antico come l’uomo. E’ antico come una ragazzina di 14 anni che nel 1976 all’Olimpiade di Montreal costrinse il Cio e la ginnastica a rottamare la tecnologia appena sviluppata. La ragazzina si chiamava Nadia Comaneci. Il primo Dieci Perfetto spetta alla Romania, non alla Roma.

 

Poi Nadia ne ebbe altri, insieme con molte medaglie e con una vita piena di avventure, amori, disamori ed esodi. Nel calcio questi tipi di record sono più rari, quindi più preziosi, e finiscono nella cronaca del mondo anche se non cambiano il mondo quanto quel volo planato della ragazzina rumena. La Roma diventa «un alunno modello» , per il francese L’Equipe, una cacciatrice di record e una protagonista della vicenda secolare del calcio per France Football, per l’inglese Daily Mail una squadra trasformata dal nuovo allenatore Rudi Garcia. Cose che sappiamo, ma altrove devono raccontarle dall’inizio perché ci si creda.
Scrive ancora il Daily Mail: «Garcia sta facendo tutto questo con il materiale inaffidabile e fragile che nella scorsa stagione aveva stentato ad arrivare sesto e perso la finale di Coppa Italia con la Lazio» . L’Huffington Post affonda l’analisi: «L’impresa è ancora più sorprendente se si tiene conto del fatto che la Roma in estate ha ceduto Osvaldo, Marquinhos, Lamela… Hanno però impressionato gli acquisti Strootman, De Sanctis, persino quel Gervinho scartato dall’Arsenal» .

TESI – Li definiscono «imbattibili» in Brasile, ne parlano in India e in Malesia, li rimpiangono sin da ora in Indonesia dove la Roma per quest’anno non andrà in maniera da non presentare di sé un volto appesantito dagli infortuni e dalle assenze. Oggi la Roma di Garcia è dovunque argomento di discussione, il che per noi esseri umani legati alla perfezione del dieci equivale a essere oggetto d’invidia.
Corriere dello Sport – M.Evangelisti

 

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