Roma: quel tridente profuma di Genoa

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La Gazzetta dello Sport (A.Pugliese) – «Un giorno ti parlerò di quando e dove sei nato. Intanto domani papà torna casa…». È con un pensiero così (dolcissimo) dedicato su Instagram al figlio Francesco che Diego Perotti ha deciso di spiegare la sua genoanità. Quella che porta dentro e che gli scorre nelle vene, anche se poi magari vai a giocare altrove e trovi lo stesso gioia e felicità. Ma in quella foto che mostra il Diez che entra a Marassi con il figlio in braccio, entrambi in maglia rossoblù, c’è un po’ tutto il tormento che vivrà domani sera Perotti, alla sua prima volta da avversario del Genoa. Una sensazione che ha già vissuto Iago Falque, per esempio, nella sfida d’andata, anche se poi tornare a Marassi fa tutto un altro effetto. Ed a cui si è già abituato in passato Stephan El Shaarawy, che a Genova ci è già tornato da avversario con la maglia del Milan. Domani sera per Perotti ed El Shaarawy sarà comunque un tuffo al cuore, per Iago Falque potrebbe esserlo strada facendo.

APPLAUSI E LACRIME – Perotti probabilmente si emozionerà, perché nel cuore è uno legato a quell’ambiente. E se anche non ce n’era francamente bisogno, dopo quel post lì il suo ritorno a Marassi sarà avvolto da un fiume di applausi. Magari anche qualche lacrima, proprio come dopo Genoa-Fiorentina del 31 gennaio scorso, quando Perotti uscì da Marassi e prese l’aereo per Roma ancora con la tuta del Genoa (cambiandosi durante il viaggio). Poi, subito dopo il fischio iniziale, ognuno andrà per la sua strada come è giusto che sia. Perotti e la Roma a caccia della Champions, il Genoa di una prestazione di prestigio che faccia da apripista al derby con la Samp della prossima settimana.

STORIA DI UN ESORDIO – Emozionante sarà anche per El Shaarawy, che in Liguria ci è nato (a Savona) e che in maglia rossoblù è cresciuto e ha esordito in Serie A ad appena 16 anni (entrando nella classifica dei dieci giocatori più giovani di sempre ad esordire nella nostra massima serie), per poi andare al Padova prima ed al Milan poi. Al Genoa Elsha ha iniziato con i Giovanissimi e all’inizio giocava alla Perrotta, centrocampista con attitudine a inserirsi. Poi ha virato verso la fascia, fino ad arrivare a quell’esordio contro il Chievo del dicembre 2008, più giovane genoano di sempre a calcare i campi della Serie A (prima di lui il record spettava a Roberto Simonetta). Jankovic era a terra con i crampi, Gasperini aveva bisogno di un esterno con fantasia e Stephan fu la soluzione giusta (anche se finì 0-0).

LA RINASCITA – Se Genova ha rimesso al mondo Perotti, ha più o meno fatto altrettanto anche con Iago Falque, uno cresciuto tra i settori giovanili di Real Madrid e Barcellona e poi persosi strada facendo tra Italia, Inghilterra e Spagna. Qui, all’Almeria e al Rayo Vallecano sembrava oramai destinato a un carriera anonima. Finché non è arrivata la chiamata del Genoa, con Gasperini che gli ha rimesso le ali. Domani Iago dovrebbe partire dalla panchina, ma potrebbe anche trovare spazio strada facendo, visto che a centrocampo mancheranno Pjanic (squalificato) e probabilmente Keita. Del resto, il profumo di genoanità lo scorso anno ha pervaso anche lui.

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