Il Messaggero (A. Angeloni) – Alvaro Morata è lì, resta in cima alla lista dei desideri di José Mourinho, ma tra lo spagnolo e l’allenatore della Roma, passano 21 milioni (e anche di più) di motivi per rendere la trattativa complicata, al limite dell’impossibile. Ancora oggi. José spinge per l’ex attaccante della Juventus, perché esperto, forte e già pronto per il calcio italiano, avendo vissuto l’esperienza, positiva, alla Juventus.

Il tecnico dell’Atletico di Madrid, Diego Simeone si è ormai messo l’anima in pace e sa che ci sono buone possibilità di perdere Alvaro, anche se in fondo spera di trattenerlo perché lo considera funzionale al suo gioco, che poi è simile a quello che vuole proporre Mourinho. La trattativa con gli spagnoli un mese fa si è arenata sul nascere, visti i costi, anche se la Roma aveva raggiunto un accordo economico con il calciatore. Che ricordiamo, non potrà usufruire del Decreto crescita, e per questo motivo i costi non sono ammortizzabili.

Gli agenti che hanno portato avanti la trattativa con Pinto, aspettano un secondo tentativo dei giallorossi, sempre in attesa che cambino le condizioni economiche e che – dopo aver depositato il rinnovo di Morata – la clausola si abbassi da 21 a 12. La Roma nel frattempo si è guardata intorno e ha tentato di raggiungere Gianluca Scamacca, in prestito con obbligo di riscatto legato alle presenze e al conseguimento della Champions. Ma ormai le difficoltà sono chiare: quando arriva una società con i soldi in mano, l’obiettivo fissato senza esborso economico, diventa preda di altri club. E’ successo con Frattesi, con Sabitzer e ora con Scamacca, su cui è piombata l’Inter.

La Roma, che sta definendo invece, sempre con la stessa formula, l’arrivo di Renato Sanches, sta monitorando altri attaccanti, anche in Sudamerica. Un nome rimbalzato in Italia è quello di Marcos Leonardo, classe 2003, punta della nazionale under 20 brasiliana e del Santos (ha segnato 6 gol in 12 partite del Brasileirao), dove lavora Paulo Roberto Falcao, come responsabile dell’area sportiva.

Il nome è caldo, la Roma non nega l’interesse ma che si sia avviata una trattativa. I costi sono accessibili (una quindicina di milioni) e imparagonabili a quelli di Morata, e l’età aiuta (avendo anche Abraham in rosa, serve un calciatore che possa essere rimesso sul mercato in futuro), ma Marcos Leonardo convince poco Mourinho, aspetta altro. Il brasiliano, già proposto la scorsa primavera, è rappresentato in Italia da Rafaela Pimenta, che lo ha rimesso all’attenzione di Pinto, perché preso in controtempo su Scamacca.

Il Santos, prima di cederlo, deve sostituirlo e le operazioni in entrata, in Brasile, si chiudono stasera. La Roma per avere vita facile con gli acquisti (fino a ora ha speso zero euro per i cartellini di AouarNdicka Kristensen) ha bisogno anche di vendere. Il club fa sapere che l’unico ufficialmente sul mercato è Rick Karsdorp, ma le cifre per la sua cessione non coprirebbero i costi di operazioni come questa.

Ibañez è un altro calciatore in più in rosa, dopo l’arrivo di Ndicka, ma pure per lui nessuno è stato capace di accontentare le richieste della Roma, che chiede 25 milioni. Al momento si cercano prestiti e Pinto appare insofferente, pur mancando ancora molto alla chiusura delle trattative, ma Mourinho ha una certa fretta, più o meno ufficialmente palesata. Anche ieri, con una foto di squadra nella quale il tecnico “abbraccia” la casella vuota.

La Roma gioca su più tavoli e al momento le vengono proposti anche calciatori alternativi, come Alexis Sanchez, o come Marin Ljubicic e Vaggelis Vangelis Pavlidis. Poi c’è il nome che riappare prepotentemente ed è quello di Arnautovic, che ha il gradimento di Mourinho ma il Bologna – sempre al momento – lo considera incedibile. Nessuna ipotesi di scambio, per ora, con Belotti, che Mou è disposto a tenere per vederlo crescere e realizzarsi anche nella Roma.