Roma, è Dzeko il faro Champions

Non può assentarsi un attimo, che subito la Roma diventa Dzeko dipendente. Il bosniaco è insostituibile. Un’etichetta che, come dicono a Torino, Edin si è guadagnata sul campo. E il campo chiama 186 presenze (oggi 187), 92 gol e 40 assist. A Roma ha vissuto momenti di altalenante euforia. Un paio di volte, da quando è qui (2015) è stato sul piede d’addio. Fonseca quest’estate aveva visto in lui l’uomo su cui puntare i sogni di un ritorno in Champions. Dzeko ha ritrovato il sorriso e nuove responsabilità: con l’addio di De Rossi e la promozione di Florenzi, è diventato vicecapitano, oggi, per l’assenza di Ale, contro il Cagliari avrà i gradi. E il compito di guidare un attacco un po’ zoppicante, per le assenze di Under, Mkhitaryan, Perotti. Avrà Kluivert da una parte e Zaniolo dall’altra, alle sua spalle uno tra Veretout e Cristante. Ma lui è sempre lì, indispensabile come non mai. Con il Cagliari dell’ex Nainggolan, promosso a centrocampo Diawara, in difesa Mancini si gioca il posto con Fazio al fianco di Smalling. Infine torna Kolarov, al posto di Florenzi, spazio a Spinazzola. Fonseca gli ha risparmiato, in queste otto partite i novanta minuti di Graz contro il Wolfsberger e 16 contro il Basaksehir. Il campionato è tutto d’un fiato: sempre in campo, dal primo all’ultimo minuto, dal Genoa al Lecce. In questo momento il suo vice Kalinic ha dimostrato di non essere ancora pronto a sostituirlo con più regolarità ed ecco che Edin si ritrova nella stessa situazione dello scorso anno, quando Schick non riusciva a crescere dietro a lui. Dzeko ha ripagato la fiducia e dopo l’estate turbolenta e a muso lungo, è partito in tromba: due gol in casa, con Genoa e Sassuolo, due contro Bologna e Lecce, questi ultimi decisivi per la vittoria. Punti Champions, come, Fonseca spera, dovranno arrivare oggi. Lunga vita. Lo riporta Il Messaggero. 

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