La Gazzetta dello Sport (M. Della Vite) – Ci sono tempi persi, sul campo, che vanno…ripresi. C’è che, secondo studi ancora ufficiosi, per battere una punizione si perdono da 1’20” a 3 minuti; c’è che le “On field review” spesso fanno passare, fra visione e indecisione, anche 4’; e c’é ancora che per i rinvii da fondo campo vengono dispersi minuti preziosi, più o meno volutamente. Quindi minuti giocabili.
Ieri si è svolto a Roma il primo raduno 2023 degli arbitri della Can A e b e il designatore Gianluca Rocchi ha puntato pensieri e sforzi proprio verso la Caccia ai Perditempo. L’obiettivo è sveltire. Per giocare di più. I maxi-recuperi visti a Qatar 2022, avevano l scopo di indennizzo del tempo perduto ed erano sorti come conseguenza della volontà di Pierluigi Collina di far giocare a calcio il più possibile.
Il “target” però era quello di perdere meno tempo possibile, di non buttarlo e di recuperare quel che era dovuto (esultanze, infortuni,etc):quello che nonsarà più tollerabile, quindi, sarà proprio il “tirar tardi” ma anche le inutili manfrine pre-punizioni o i rinvii che dilatano gare e recuperi. Per stroncare sul nascere questo ci vorranno arbitri di personalità. Prima o poi si arriverà al tempo effettivo ma fino a quel giorno i direttori di gara dovranno mettersi nell’ordine di idee di far giocare a pallone il più possibile.
Nel raduno di ieri, poi, il designatore ha “zoomato” su altri tre concetti. Il primo riguarda la lotta agli interventi violenti: bisogna ancor più salvaguardare giocatore e giocate; la tolleranza sarà zero.
Poi, la costante lotta ai rigorini: quella che si chiama “massima punizione” dovrà essere tale; Rocchi ha già registrato progressi, le spintine faranno sempre più… rima con rigorini. E ancora, poi, l’attenzione massima verso le panchine e chi le “abit””: l’intemperanza e gli… show non saranno più permessi