Corriere dello Sport (R. Maida) – La storia e la statistica possono fare rima con speranza. Se Lorenzo Pellegrini assicura che la Roma proverà a ribaltare il risultato a Leverkusen, se De Rossi non sembra abbattuto da una partita impossibile, se ieri Paredes ha risvegliato con un post su Instagram l’orgoglio di un popolo frastornato, è anche perché il calcio qualche volta abbatte le barriere architettoniche che ostacolano i sogni. Nelle coppe europee è già successo 12 volte che una squadra, battuta in casa 2-0, sia riuscita a qualificarsi nella partita di ritorno.
Il caso più famoso è nella memoria di tanti tifosi italiani. Soprattutto gli interisti. Nell’anno dello scudetto di Tra- pattoni, quello dei record, l’Inter realizzò l’impresa di vincere 2-0 all’Olympiastadion contro il Bayern Monaco, ma poi a San Siro perse 3-1 e venne eliminata.
Altri precedenti: l’incredibile rimonta dei belgi del Lierse contro il Leeds, un 4-0 a Elland Road nella Coppa Uefa 1971/72, o più recentemente il 3-1 del Manchester United a Parigi nella Champions League 2018/19.
Interessante e incoraggiante è pure il colpo dello Sporting Lisbona, battuto 2-0 in casa dai danesi del Brøndby nell’Europa League 2010/11 e poi capace di vincere 3-0 a Copenaghen. L’ultima volta, negli almanacchi d’Europa, è una questione da Conference League, proprio nell’edizione vinta dalla Roma: gli albanesi del Teuta, beffati sul proprio territorio dagli andorrani dell’Inter, volarono dall’altra parte del Mediterraneo e rifilarono un 3-0 ai rivali. Il livello della partita era un po’ più basso ma per i numeri, e per caricarsi di autostima, vale tutto.