Ribaltone Schick: quasi sì alla Roma. La Juve si defila

La Gazzetta dello Sport (M.Brega – M.Cecchini) – La notte tra venerdì e sabato verrà ricordata come quella del sorpasso ­- l’ennesimo ­ – della Roma per Patrik Schick. Ma è il caso di fare le corna, non come Vittorio Gassman nell’omonimo film però. Basterebbe rileggere la sceneggiatura degli ultimi giorni per comprende i motivi.

OK ROMA – La Roma si sente più forte adesso rispetto al recente passato perché ha incassato il sì del giocatore (il quale ha accettato l’ingaggio da 2,5 milioni bonus compresi) e di conseguenza ha iniziato a stendere il contratto. Un passaggio formale di non poco conto visto che l’accordo con la Sampdoria era già stato trovato sulla base di 38 milioni di euro. Insomma, ciò che è accaduto nella notte scorsa ha spiazzato un po’ tutti. Beppe Marotta, a.d. della Juventus, nel pre­-gara della trasferta con il Genoa, lo ha implicitamente ammesso. «Abbiamo manifestato ammirazione per quello che secondo me era un buon talento e rammarico per come era andata la situazione un mese e mezzo fa ­ ha spiegato il manager bianconero: dopo la visita medica di Torino avevamo proposto alla Sampdoria un prestito di 8.5 milioni, che sarebbero diventati a gennaio 30.5 complessivi. Quest’operazione doveva coincidere con l’idoneità sportiva definitiva, anche se quest’ultima sarebbe arrivata dopo. Ma la Sampdoria non ha accettato queste condizioni e quindi l’affare si è chiuso». Le parole di Marotta spingono verso il basso le quotazioni dell’affare in coabitazione Sampdoria­-Juventus. Tra bianconeri e doriani era risalita prima di ieri la voglia di confezionare l’affare in coppia tenendo Patrik un anno ancora.

INTER SPETTATRICE – E l’Inter in tutto questo? È stata spettatrice, ha lavorato di diplomazia, ma dal prestito con obbligo di riscatto non ha potuto (e non potrebbe nemmeno ora) muoversi. I nerazzurri sarebbero arrivati a una valutazione complessiva di 35 milioni con un apporto iniziale decisamente più basso rispetto alla Roma. Ecco perché il presidente Massimo Ferrero, rientrato ieri dalle vacanze, preferisce il menù offerto dal d.s. Monchi e il d.g. Baldissoni. Il d.s. Ausilio lo conferma: «Schick ci piace molto, pensavamo anche di chiudere, ma i numeri sono diventati importanti, anche per via del fair play finanziario. Quindi avanti un altro». La Sampdoria attende che gli agenti di Schick comunichino ai doriani la scelta definitiva. Nel contempo, i due manager dovranno informare per correttezza anche Juventus e Inter di aver preso una strada chiara, quella che porta nella capitale. Dove potrebbero arrivare domani o chissà vedersi oggi a Firenze con la Roma.

SCELTA FINALE? – Le corna di cui parlavamo sono giustificate dai comportamenti avuti da Schick e dai suoi manager negli ultimi giorni. Un paio di «no» sventolati al Napoli, un «no» divenuto «sì» alla Roma, un «sì» che sembrava senza limiti temporali all’Inter e un «quasi» appicciato alla possibilità di restare alla Sampdoria ancora una stagione. Monchi ieri sera ha tenuto tutto aperto: «Patrik ci piace: gli abbiamo fatto un’offerta importante e stiamo aspettando che lui e la Samp decidano».

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